L’aggressore di Annecy aveva chiesto l’asilo in Svizzera
Il 31enne siriano aveva presentato la sua domanda anche in Italia, mentre la Francia gliel'aveva rifiutata pochi giorni fa.
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tvsvizzera.it/mrj con agenzie
Abdalmasih Hanoun, l’aggressore che giovedì ha accoltellato in un parco della cittadina francese di Annecy quattro bambini e due adulti, aveva presentato una domanda d’asilo in Svizzera, per poi ritirarla in un secondo momento. Lo ha confermato la Segreteria di Stato della migrazione (SEM), interpellata venerdì dall’agenzia Keystone-ATS. Secondo l’emittente francese BFM, citata da diversi media internazionali, la sua domanda di asilo era stata accolta in Italia.
Il 31enne siriano, autodefinitosi “cristiano d’Oriente”, nel 2013 aveva ottenuto asilo politico in Svezia. A nulla sono valsi i suoi ripetuti tentativi, a partire dal 2017, di ottenere la nazionalità svedese, che gli avrebbe anche consentito l’accesso al mercato del lavoro. Da lì, la decisione risalente a otto mesi fa di abbandonare il Paese scandinavo dopo essersi separato dalla moglie, con la quale aveva anche avuto una bambina che oggi ha tre anni.
Era quindi partito da Trollhattan (Svezia) alla volta di Annecy, dove non risulta avesse contatti né conoscenze e nemmeno una fissa dimora. La sua entrata in Francia era avvenuta regolarmente e aveva, in seguito, inoltrato una richiesta d’asilo al Governo di Parigi che si è visto rifiutare pochi giorni prima dell’attacco, ossia il 4 giugno.
Due dei bambini attaccati da Hanoun, che non era noto alle autorità e che non aveva antecedenti noti di tipo psicologico, riversano ancora in gravi condizioni, tanto che la loro vita è in pericolo. Una delle vittime – il bimbo con le ferite più gravi – è stata eliportata all’ospedale di Ginevra, che dista pochi chilometri da Annecy.
Intanto la giustizia francese ha fatto sapere di aver prorogato la custodia cautelare dell’aggressore. Non ci sarebbe una matrice terrorista dietro l’attacco, secondo dichiarazioni della procuratrice di Annecy Line Bonnet-Mathis, e lo stato alterato nel quale si trovava al momento dell’arresto non sarebbe stato causato dall’assunzione di droghe o farmaci. Potrebbe essere stato, insomma, “un atto insensato”. Secondo alcune testimonianze, Hanoun avrebbe invocato il nome di Gesù mentre attaccava le sue vittime.
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