La nazionalità dei criminali va comunicata

La nazionalità di autori e vittime di reati devono essere citati nei comunicati della polizia. Nel canton Zurigo è riuscita un'iniziativa in tal senso dell'Unione democratica di centro.
Lo scorso 7 novembre, il municipale di Zurigo Richard Wolff, esponente della formazione di sinistra Lista alternativa e allora responsabile del dicastero sicurezza cittadino (dopo le elezioni del 4 marzo è passato alle Opere pubbliche), aveva annunciato che la polizia comunale non avrebbe più comunicato di propria iniziativa la nazionalità delle persone sospettate di reati.
I rappresentanti della stampa possono ancora chiedere chiarimenti in materia, se lo ritengono necessario. La nuova strategia – aveva affermato Wolff – è stata decisa sulla base di un postulato del Partito socialista e dei Verdi liberali sostenuto due anni prima dal parlamento cittadino ed è volta ad evitare “inutili pregiudizi”.
L’Unione democratica di centro del canton Zurigo ha subito accusato la Città a governo rosso-verde di condurre una “politica della censura” e ha lanciato all’inizio di quest’anno un’iniziativa popolare cantonale con cui chiede che la polizia informi il pubblico sui crimini “in modo trasparente”. Ciò significa che nei comunicati e nelle conferenze stampa devono essere specificati età, sesso e nazionalità di colpevoli, sospetti e vittime. Inoltre, su richiesta, devono essere annunciate anche le persone con un passato migratorio, “per quanto sia disponibile l’informazione”.
L’iniziativa è dunque riuscita, sono infatti state raccolte le firme necessarie. Ora saranno i cittadini del cantone a decidere se accettare o rigettare questa richiesta.

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