Nel comprensorio sciistico Glacier 3000 di Les Diablerets, nel Canton Vaud, è stata aperta al pubblico lunedì una pista nera definita una delle più ripide al mondo. Questa discesa di 3 chilometri collega la vetta (3'000 m) al passo del Pillon (1'546 m), attraverso un tunnel di 265 metri scavato nella montagna.
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tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
Con una pendenza massima del 104% (46°), la Black Wall – questo il nome della pista – è più ripida della Streif di Kitzbühel (Austria) o del Lauberhorn di Wengen (Oberland bernese), i due imperdibili appuntamenti di discesa della Coppa del mondo di sci alpino, precisa un comunicato di Glacier 3000, la società che gestisce il comprensorio.
Preparare questa pista è una vera e propria sfida, poiché per preparare la parte superiore è necessario utilizzare un gatto delle nevi con un argano di 1’400 metri.
Il nuovo tracciato si trova nel settore di Pierres Pointes, già utilizzato per lo sci dal 1963 al 1999. Questa pista era allora servita da una cabinovia, che è stata smantellata in occasione del rinnovo degli impianti.
Per accedere alla pista si attraversa una galleria scavata nella montagna. La costruzione del tunnel – dotato di un tappeto da sci all’interno – ha richiesto sei mesi. Per limitare l’uso degli elicotteri, la maggior parte del materiale è stata trasportata utilizzando gli impianti di risalita esistenti e una funivia da cantiere appositamente installata, si legge nel comunicato stampa.
Gli appassionati di sport invernali potranno provare la nuova pista fino al 7 maggio, quando terminerà la stagione sciistica. L’apertura della pista nera era inizialmente prevista per il 9 febbraio, ma le condizioni meteorologiche hanno deciso diversamente.
Glacier 3000 dispone ora di tre grandi piste con un dislivello di oltre 1’000 metri. “Tutte e tre sono situate sui versanti settentrionali, con una partenza a oltre 3’000 m di altitudine, ciò che garantisce un innevamento naturale per cinque mesi all’anno”, osserva la società.
Parte della stazione superiore di Glacier 3000 è stata devastata da un incendio lo scorso settembre. Il ristorante progettato dall’architetto ticinese Mario Botta al quarto piano e il self-service al terzo piano sono andati distrutti, ma la funivia è rimasta intatta e gli impianti hanno potuto aprire il 12 novembre con un’offerta di ristorazione adattata.
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