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In Serie A svizzeri e britannici non sono più extracomunitari

Intanto Noah Okafor è già a Milano...
Intanto Noah Okafor non ha perso tempo ed è già a Milano (sponda rossonera)... Keystone / Alessandro Della Valle

Dal prossimo campionato italiano (2023-2024) i calciatori con passaporto elvetico e britannico saranno equiparati a tutti gli effetti ai loro colleghi comunitari.

La decisione, presa dal Consiglio federale della Federazione italiana giuoco calcio (FIGC) svoltosi il 24 luglio, è stata resa nota da un comunicatoCollegamento esterno pubblicato mercoledì e accoglie una precisa richiesta esternata dalle società attraverso la Lega Serie A.

La novità cade proprio nel pieno delle trattative del calciomercato che vede tra i protagonisti anche noti giocatori elvetici: l’attaccante della Nazionale rossocrociata Noah Okafor è stato appena trasferito dal Salisburgo al Milan e sono sempre più insistenti le voci sul probabile passaggio del portiere Yann Sommer dal Bayern all’Inter.

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In pratica la modifica del regolamento consente alle società di tesserare liberamente i giocatori con passaporto elvetico e britannico, alla stessa stregua dei loro colleghi provenienti da un Paese UE, senza i vincoli che gravano sui calciatori extracomunitari.

Le regole per i calciatori extracomunitari

Le disposizioni in proposito sono le seguenti: una società che a fine stagione (30 giugno) ha più di due calciatori extracomunitari ne può acquistare un massimo di altri due, a condizione però che almeno uno di quelli già tesserati venga venduto all’estero, sia scaduto il suo contratto o abbia acquisito una cittadinanza UE.

L’altro non è soggetto al vincolo di sostituzione di un altro extracomunitario ma in compenso dovrà essere stato convocato almeno 2 volte negli ultimi 12 mesi per gare ufficiali della sua Nazionale (o 5 volte in carriera).

Le società che non hanno in rosa giocatori extracomunitari o ne hanno solo uno, possono raggiungere un contingente massimo di 3. Quelle che invece ne hanno due possono tesserarne uno senza vincolo e un secondo alle condizioni di sostituzione esposte sopra.

Per il mondo del pallone, insomma, dalla prossima stagione non conterà più la Brexit, né il ritiro della domanda di adesione all’UE da parte di Berna. Va però sottolineato che tra la Confederazione e l’Unione Europea, a differenza del caso britannico, vige l’accordo di libera circolazione delle persone.

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