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Il Wef, una gallina dalle uova d’oro per i proprietari di case di Davos

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Quella di quest'anno è la 52esima edizione del forum economico. L'ultima si era tenuta eccezionalmente in maggio. © Keystone / Laurent Gillieron

Il 16 gennaio Davos tornerà ad ospitare il World Economic Forum. Durante i cinque giorni della manifestazione i prezzi di case e appartamenti salgono alle stelle.

Dopo l’edizione del 2021 annullata e quella del 2022 svoltasi nel mese di maggio, la località grigionese si appresta di nuovo ad accogliere i leader politici ed economici del mondo come ormai da tradizione durante il mese di gennaio.

Nella località grigionese, chi può mettere in affitto una casa o un appartamento per la durata del convegno ha sicuramente di che strofinarsi le mani.

Secondo un’inchiesta del settimanale Schweiz am Wochenende, chi oggi prenota un semplice monolocale con tre letti deve pagare 2’600 franchi a notte (circa 2’600 euro).

Incluse le tasse di servizio e la pulizia si arriva a 15’000 franchi per le cinque notti necessarie a seguire l’evento, in programma dal 16 al 20 gennaio. Da notare che in febbraio lo stesso monolocale può essere affittato a 150 franchi per notte. Altro esempio: chi vuole pernottare a 600 metri dal centro cittadino facendo capo a due letti matrimoniali e a un divano letto deve essere pronto a sborsare 25’000 franchi per cinque notti.

Tariffe “fuori dal mondo”

La lievitazione dei prezzi che avviene durante il forum è spesso al centro delle critiche, in primo luogo da parte degli stessi organizzatori del WEF. Per Reto Branschi, direttore dell’ente turistico Davos-Klosters, il problema non sono gli alberghi, ma gli appartamenti di vacanza. Durante il forum vengono applicate tariffe “a volte fuori dal mondo”, afferma in dichiarazioni riportate dal settimanale. “Ma anche il WEF ha bisogno degli alloggi, perché i dipendenti vengono ospitati lì durante l’evento”.

L’ente turistico non può intervenire per correggere la situazione. “Possiamo solo avanzare delle raccomandazioni e ricordare che i prezzi esorbitanti mettono in pericolo l’esistenza del WEF”, spiega Branschi. Per quanto riguarda gli hotel, invece, l’esperto tende a relativizzare. “Durante il WEF, almeno l’80% dei letti delle strutture di Davos sono riservati ai partecipanti: gli alberghi hanno a disposizione il resto della capienza, sia per gli ospiti abituali che per i nuovi”. A suo avviso i prezzi offerti dal settore alberghiero per il contingente del WEF sono “assolutamente equi” e i prezzi dei letti restanti sono determinati dal mercato.

Il ritorno del forum in un periodo dell’anno poco gettonato è chiaramente ben visto dagli operatori del ramo. “Tutti in città non vedono l’ora che il WEF torni alla normalità”, spiega alla Schweiz am Wochenende Ernst Wyrsch, presidente di HotellerieSuisse Grigioni. Il Cantone – dice l’operatore – è “estremamente” felice di fungere da luogo ospitante, non solo per i soldi, come spesso viene suggerito. “Per noi questo evento è molto importante anche per la reputazione”.

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