Il voto ai sedicenni non supera lo scoglio della commissione
Keystone / Anthony Anex
Non avrebbe senso sostenere l'estensione del diritto di voto ai più giovani, secondo la commissione del Consiglio nazionale, dal momento che il progetto non è appoggiato né dalla maggioranza dei Cantoni né dalla maggioranza del popolo.
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tvsvizzera.it/MaMi con Keystone-ATS
I giovani non devono poter votare già a partire dai 16 anni. Visti i risultati negativi scaturiti dalla procedura di consultazione, la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N) rinuncia a portare avanti il progetto.
In un’iniziativa parlamentare, la consigliera nazionale Sibel Arslan (Verdi/BS), chiedevaCollegamento esterno che a livello federale il diritto di voto e di eleggere venga concesso ai cittadini e alle cittadine svizzere già a partire dal sedicesimo anno di età.
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Stando alla deputata ecologista, visto che negli ultimi tempi l’impegno dei giovani è aumentato sensibilmente si dovrebbe consentire ai 16enni di prendere parte il prima possibile alla vita politica. A livello numerico, l’abbassamento dell’età di voto interesserebbe poco meno di 130’000 giovani. La percentuale degli aventi diritto domiciliati in Svizzera aumenterebbe di circa il 2,4%.
Tuttavia, l’idea di abbassare il diritto di voto – ma non di eleggibilità come prevede il progetto della commissione – da 18 anni a 16 anni è giudicata “impraticabile” dalla CIP-N, tenuto conto anche dei pareri perlopiù negativi pervenuti dalla procedura di consultazione.
Sette Cantoni favorevoli, 15 contrari
Stando a una nota odierna dei servizi parlamentari, 15 Cantoni si sono pronunciati contro l’introduzione del diritto di voto a 16 anni a livello federale e sette a favore (Giura, Appenzello Esterno, Berna, Basilea Città, Soletta, Grigioni e Glarona). Ginevra, Friburgo e Uri non si sono schierati, ricordando che una o più iniziative che puntavano a introdurre questa novità sono già fallite in passato nei loro Cantoni. Zurigo non ha invece preso parte alla consultazione.
Per quanto riguarda i partiti politici, tre si sono espressi a favore del progetto, ovvero Verdi, PS e Verdi liberali, e tre contro (UDC, PLR e Centro).
Visto l’esito sostanzialmente negativo dei pareri raccolti, la CIP-N “si vede confortata nella sua decisione iniziale di opporsi al diritto di voto ai sedicenni”. Le ragioni? Secondo la Commissione, non è infatti opportuno che vi siano due categorie di cittadini, una con il diritto di voto e di eleggibilità, l’altra unicamente con il diritto di voto. Non è neppure opportuno, si legge nella nota, “separare la maggiore età civile da quella civica”.
Risultato negativo nelle votazioni cantonali
In definitiva, la CIP-N crede che non abbia senso sostenere un progetto che non è appoggiato né dalla maggioranza dei Cantoni né dalla maggioranza del popolo, a giudicare dai risultati delle votazioni sullo stesso tema nei Cantoni. Nel solo 2022, Berna e Zurigo hanno detto “no” all’abbassamento del diritto di votare a livello cantonale e comunale a partire dai 16 anni. Per il momento solo il Canton Glarona, in seguito ad una decisione della Landsgemeinde del 2007, concede il diritto di voto ai 16enni.
Per questo, secondo la CIP-N, “se i sostenitori del progetto auspicano che popolo e Cantoni decidano a livello federale, il modo migliore per farlo è attraverso un’iniziativa popolare”.
Tenuto conto di tutte queste riflessioni, la CIP-N proporrà quindi – 14 voti a 11 – alla propria Camera di stralciare dal ruolo l’iniziativa parlamentare all’origine del progetto, ponendo così fine alla procedura legislativa.
Una minoranza si batterà invece in aula per mantenere l’iniziativa: a suo avviso, i risultati della consultazione devono essere sfumati e non invocati come argomento per non sottoporre al voto di popolo e Cantoni la questione fondamentale della partecipazione democratica dei giovani cittadini.
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