Un passo verso il diritto di voto a partire dai 16 anni
Il diritto di voto a livello federale va abbassato da 18 a 16 anni. È quanto chiede il Consiglio nazionale (Camera bassa) che ha approvato giovedì, con 98 voti contro 85 e 2 astenuti, l'iniziativa parlamentare di Sibel Arslan (Verdi). Il diritto di eleggibilità rimarrebbe invece invariato a 18 anni.
Per la maggioranza, la possibilità di partecipare a votazioni ed elezioni è un buon modo per iniziare i giovani alla vita politica. La Confederazione dovrebbe dare l’esempio e concedere ai giovani il diritto di voto attivo a 16 anni, anche perché saranno proprio loro a doversi fare carico delle decisioni politiche prese oggi, ha sottolineato Arslan.
L’evoluzione demografica, ha proseguito la basilese, determina un aumento costante del numero di aventi diritto di voto con più di 50 anni. Vi è quindi il rischio, ha sostenuto, di distorsione delle decisioni politiche. Concedere il diritto di voto ai 16enni permetterebbe di controbilanciare questa evoluzione.
Arslan ha poi invitato il Nazionale a cogliere l’occasione per “scrivere la storia svizzera”. Il risultato della votazione è stato accolto con un applauso.
La commissione preparatoria – di strettissima misura – raccomandava la bocciatura dell’atto parlamentare: “prima di agire a livello federale occorre seguire l’evoluzione nei Cantoni”, ha detto il suo relatore Piero Marchesi (Unione democratica di centro UDC, destra conservatrice). Problematico è anche il fatto di poter esercitare i propri diritti politici prima di aver raggiunto la maggiore età civile, ha aggiunto il ticinese.
Marchesi ha inoltre ritenuto poco opportuno separare diritto di voto e di eleggibilità. Oggi sono inoltre molte le opportunità di cui dispongono i giovani per partecipare al processo politico, ha spiegato, invano, il relatore commissionale.
L’atto parlamentare passa ora al Consiglio degli Stati (Camera alta). Se dovesse anch’esso approvarlo, l’ultima parola spetterebbe in ogni caso al popolo essendo necessaria una modifica della Costituzione.
Se la riforma andrà in porto, i sedicenni – e i diciassettenni – potranno partecipare sia alle elezioni del Consiglio nazionale – senza avere diritto di eleggibilità – sia alle votazioni federali, nonché lanciare e firmare iniziative popolari e referendum in materia federale.
In Svizzera, oggi i 16enni possono votare solo nel canton Glarona (a livello comunale e cantonale). Anche qui il diritto di eleggibilità è però rimasto a 18 anni.
Tra i Paesi vicini, i 16enni possono votare in Austria e in alcuni Länder tedeschi. In Francia si ottiene il diritto di voto a 18 anni, così come in Italia, dove però si deve avere 25 anni per partecipare alle elezioni del Senato.
Nel prossimo servizio sentiamo le opinioni dei movimenti politici giovanili ticinesi, che sul tema sono divisi:
tvsvizzera.it/Zz/ats con RSI (TG del 11.09.2020)
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