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Il Gran Consiglio ticinese non è mai stato così variegato

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Il PLR rimane in testa, ma perde seggi, come anche la Lega dei Ticinesi. Keystone / Lena

Dopo i risultati del Consiglio di Stato ticinese (che dopo le elezioni di domenica è rimasto praticamente immutato), lunedì lo spoglio delle schede ha rivelato la composizione del Gran Consiglio (legislativo).

A spogli conclusi, scrive il portale online della RSI, “la Lega dei ticinesi (destra populista, ndr) si lecca le ferite, festeggia l’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice, ndr), calo di consensi per PLR (liberal-radicali, ndr), PS (socialisti, ndr), Verdi e MPS (Movimento per il socialismo, ndr), entrano deputati di Avanti con Ticino & Lavoro, Verdi liberali e HelvEthica Ticino che si affiancano a quelli di Più Donne e comunisti”.

Un Gran Consiglio,a  conti fatti, estremamente frammentato, con i liberal-radicali in prima posizione, seguiti da Centro e Lega dei Ticinesi. I partiti rappresentati sono 12, un numero senza precedenti.

I partiti di Governo (Lega, PLR, PPD e PS) non sono riusciti a invertire la tendenza al calo dei voti per il legislativo: è così che liberal-radicali, leghisti e socialisti hanno perso consensi e seggi (il PLR ne ha persi due (ora ne ha 21), la Lega quattro (ora ne ha 14). Il calo registrato dal Centro è stato, invece, minimo e il partito ha mantenuto il suo numero di seggi (16).

La maggioranza rimane maschile: su 549 uomini in lista, ne sono stati eletti 61 (l’11,1%). Le donne scelte da elettrici ed elettori tra le 367 che si sono presentate sono 29 (7,9%).

Qui potete consultare il dossier che la RSI ha dedicato a queste elezioni cantonaliCollegamento esterno: fatti, numeri, nomi e novità che emergeranno anche nei prossimi giorni.

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