Questa è già stata definita l’estate più soleggiata di sempre, e le conseguenze si fanno già sentire, ma non sono tutte negative: secondo i viticoltori, che dovranno anticipare la vendemmia, il 2022 sarà una buona annata, nonostante le quantità di uve sia in lieve calo. L’anticipo, a dipendenza delle regioni della Confederazione, varierà da pochi giorni ad alcune settimane rispetto a quanto accaduto nel 2021.
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L’annata 2022 sarà particolarmente buona per lo Chasselas: a dirlo è l’istituto Agroscope, che studia questo vitigno, la cui patria è la regione del Lavaux, nel canton Vaud, dal 1925. Da quando viene osservata, spiegano gli esperti, quest’uva non era mai maturata così presto, La siccità, insomma, non ha creato solo malcontenti, come spiega Vivian Zufferey di Agriscope: “In generale, la vigna preferisce un terreno asciutto e quest’anno è stata ‘accontentata’ un po’ ovunque.
Louis-Philippe Bovar, viticoltore di padre in figlio da 14 generazioni, è contento: “Ci sono tutti i requisiti per un’annata straordinaria, acnhe se dobbiamo aspettare ancora n mese. E se dovesse piovere a dirotto, tanto meglio, ne abbiamo bisogno”.
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Non solo Chasselas, però: il 2022 sarà buono anche per il Merlot, tipico della Svizzera italiana, Ticino in particolare. Anche in questo caso i viticoltori si preparano a una vendemmia anticipata, che varierà a dipendenza delle regioni: a sud, nel Mendrisiotto, sarà più precoce rispetto al nord.
A differenza di quanto accaduto in tanti altri settori, inoltre, per la vendemmia non si temono grosse difficoltà nel reclutare la manodopera, perché, secondo l’associazione dei viticoltori della Svizzera italiana Federviti, in molti casi a raccogliere i grappoli sono anche amici e parenti dei proprietari dei vigneti.
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