Calcio, addio ad Aldo Biscardi
Con il suo Processo del Lunedì Aldo Biscardi, morto domenica a Roma all’età di 87 anni, ha cambiato il modo di proporre il calcio alla televisione, creando una lunga schiera di emulatori più o meno diretti.
Per oltre 30 anni ha portato nelle case degli italiani la chiacchiera da bar, mischiando sapientemente la spettacolarizzazione della polemica calcistica agli interventi di personaggi accreditati nell’ambiente pallonaro e di politici popolari.
Biscardi, è nato a Larino, in Molise, nel 1930, e dopo una laurea in giurisprudenza all’Università Federico II di Napoli, si è subito dedicato al giornalismo, collaborando con il quotidiano ‘Il Mattino’ e successivamente con ‘Paese Sera’.
Nel 1983 la scolta alla RAI, dove è passato 4 anni prima, con ‘Il processo del Lunedì’, programma che ha guidato fino al giugno 1993, quando è stato attaccato in diretta da Silvio Berlusconi che era intervenuto telefonicamente durante la trasmissione.
Successivamente passò a Tele+, primo canale sportivo a pagamento in Italia, di cui è direttore responsabile della testata giornalistica sino al 1996 quando approdò a Telemontecarlo, poi diventata La7, dove restò fino al 2006, anno in cui lascia in seguito ad alcune intercettazioni di telefonate fra lui e Luciano Moggi, all’epoca dg della Juventus e principale inquisito di Calciopoli.
Intercettazioni che non ebbero alcuna rilevanza penale, ma che costarono a Biscardi una sospensione di sei mesi da parte dell’Ordine dei Giornalisti. La sua trasmissione migrò quindi su un circuito di tv locali e dal 2015 su Sport 1, il canale televisivo gratuito di Gm Comunicazione chiuso nel marzo del 2016.

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