Gli attivi delle banche private svizzere calano dell’11%
La società ginevrina Pictet è in cima alla lista in termini di patrimonio gestito.
Keystone / Salvatore Di Nolfi
Gli asset in gestione degli istituti di credito privati sono diminuiti di 361 miliardi nel 2022, secondo un rapporto della società di consulenza KPMG.
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Keystone-ATS/ac/mrj
Le banche private svizzere non sono riuscite a ripetere la solida performance della fine del 2021, trainata da forti afflussi di nuovo denaro e da una buona performance d’investimento. L’anno scorso gli afflussi si sono esauriti e la performance è stata negativa, portando il patrimonio totale in gestione (AUM) da 3’259 miliardi di franchi svizzeri alla fine del 2021 a 2’898 miliardi nel dicembre 2022 (-11%), secondo uno studio di KPMG pubblicato martedì.
Il numero di banche private in Svizzera è diminuito costantemente nell’ultimo decennio. Rispetto ai 161 stabilimenti del 2010, il numero è sceso a 89 all’inizio di quest’anno. I piccoli istituti privati con meno di 10 miliardi di franchi svizzeri in gestione sono state particolarmente colpite, passando da 122 a 56 nell’arco di 13 anni.
La contrazione è stata meno marcata per le banche di medie dimensioni (con attività comprese tra 10 e 100 miliardi di franchi svizzeri), che sono passate da 35 a 25 nel periodo in esame. D’altro canto, i grandi operatori con attivi superiori a 100 miliardi di franchi svizzeri – escluse UBS e Credit Suisse – hanno raddoppiato la loro presenza, passando da 4 a 8 sedi.
“Sono necessari “cambiamenti radicali
I costi rimangono elevati nelle piccole e medie imprese e sono necessari cambiamenti radicali per migliorare il rapporto tra entrate e uscite, ha avvertito KPMG.
“Le banche che si trovano all’estremità inferiore della scala di redditività sono state in grado di recuperare un po’ grazie all’aumento dei tassi d’interesse”, ha dichiarato Philipp Rickert, responsabile dei servizi finanziari di KPMG Svizzera. “Le sfide per questi istituti sono molte”, ha aggiunto, e devono soprattutto migliorare la loro efficienza e aumentare gli investimenti nella digitalizzazione se vogliono raccogliere i frutti in termini di redditività.
Mentre il numero di consolidamenti in Svizzera è rimasto basso lo scorso anno, il numero di transazioni che hanno coinvolto banche private e gestori patrimoniali indipendenti è aumentato notevolmente. Si prevede che i principali operatori del settore continueranno la loro espansione internazionale.
Tra le 73 istituzioni intervistate, Pictet di Ginevra è in cima alla classifica in termini di asset in gestione, seguita da Julius Bär di Zurigo. A metà classifica troviamo Vontobel, J. Safra Sarasin, Lombard Odier, Edmond de Rothschild, UBP ed EFG.
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A quanto pare si tratta di un caso isolato: il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) non è a conoscenza di altri connazionali coinvolti in una situazione simile.
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