Gli archivi di Heidi inseriti nel Registro della Memoria del Mondo dell’UNESCO
Heidi attira ancora molti turisti in Svizzera.
Keystone / Gaetan Bally
Gli archivi di Johanna Spyri e del suo personaggio emblematico, la ragazzina Heidi, sono stati iscritti nel Registro internazionale della memoria del mondo dell'UNESCO.
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tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
Secondo un comunicato stampaCollegamento esterno dell’Università di Zurigo, che ha presentato la domanda di iscrizione, questa decisione è un riconoscimento dell’importanza globale degli archivi, conservati nella cittâ sulle rive della Limmat. L’università ha dichiarato che “intende promuovere lo studio scientifico di queste collezioni”.
Heidi, la bambina nata dalla penna della scrittrice Johanna Spyri, fa parte del patrimonio culturale svizzero da oltre un secolo e ha lasciato un segno nell’arte e nella cultura popolare di tutto il mondo. A Zurigo le sono dedicate due collezioni: l’Archivio Johanna Spyri, gestito dall’Istituto Svizzero per la Gioventù e i Media (ISJM), associato all’Università di Zurigo, e il Progetto Heidi Heritage (Heidiseum), di cui l’Università di Zurigo è responsabile per la parte scientifica.
I due archivi comprendono preziosi documenti originali dell’autrice, tra cui manoscritti inediti, lettere e illustrazioni dei romanzi di Heidi.
L’Archivio Johanna Spyri è stato istituito nel 1968 dalla Fondazione Johanna Spyri, che è anche responsabile dell’ISJM. Secondo il comunicato stampa, si tratta della collezione più completa al mondo delle opere della scrittrice zurighese.
L’archivio di Heidi conservato nell’Heidiseum include, fra le altre cose, traduzioni in più di 20 lingue, documenti editoriali, corrispondenze nonché le prime illustrazioni di Heidi risalenti al 1880. L’Heidiseum prevede di aprire uno spazio espositivo permanente a Zurigo “per presentare al pubblico, sulla base di questi documenti, gli oltre 140 anni di storia del romanzo e il suo straordinario impatto e successo”, si legge ancora nelle nota.
Il Registro Memoria del Mondo dell’UNESCO è stato fondato nel 1992 con lo scopo di “promuovere la tutela del patrimonio documentario”, prosegue la nota. Il programma in questione comprende un registro internazionale in cui vengono iscritti documenti con un valore straordinario. “Questi ultimi sono rilevanti sul piano globale in quanto contribuiscono alla preservazione delle identità culturali, plasmano la memoria collettiva e creano un ponte tra il passato e il futuro”, precisa la nota.
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