Imposta alla fonte, nessuna deduzione sociale
Evitare un cumulo di deduzioni sociali per quei lavoratori non residenti (normalmente i frontalieri) che continueranno ad essere tassati alla fonte: è l'obiettivo di una mozione che sarà presentata domani a Berna.
Chi, pur risiedendo in un altro paese, lavora in Svizzera e qui guadagna almeno il 90% del suo reddito, dal 2020 questi "quasi residenti" potranno essere tassati non più alla fonte (come avviene oggi) ma con un sistema di tassazione ordinaria. Beneficeranno insomma delle stesse deduzioni dei residenti.
Questo significa minori entrate per i cantoni svizzeri di frontiera, in particolare per il Ticino. Per attutire un po' il colpo, ora una mozione del parlamentare ticinese Marco Chiesa vorrebbe togliere le deduzioni sociali almeno per coloro che anche in futuro continueranno ad essere tassati alla fonte.
Infatti, secondo Marco Chiesa, le deduzioni sociali non vanno dedotte in Svizzera ma in Italia. Ciò che non sarebbe il caso se la mozione non passasse: infatti un frontaliere tassato alla fonte potrebbe godere di queste deduzioni sia in Italia sia in Svizzera. E questo non sarebbe equo rispetto ai lavoratori frontalieri che invece saranno tassati in modo ordinario in Svizzera.
Va detto infatti che l'imposta alla fonte attuale prevede tra l'altro importanti deduzioni forfettarie come le spese di trasporto, oneri assicurativi e sociali, come le deduzioni per i figli, che in Ticino sono di 10 mila franchi.
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