Un errore di misurazione sarebbe all'origine del bisticcio burocratico. A seguito della segnalazione di un cittadino, il sindaco di uno dei sei Comuni si è attivato con le autorità di Roma e Berna.
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Quando si dice, questione di metri. In questo caso, poche migliaia che però possono fare una notevole differenza per lavoratori e lavoratrici, e anche per le finanze dei loro luoghi di residenza. La curiosa storia riguarda sei Comuni della Brianza. Misinto, Lazzate, Cogliate, Barlassina, Lentate sul Seveso e Meda si troverebbero entro i 20 chilometri di distanza dalla frontiera svizzera. Ergo, sarebbero frontalieri e avrebbero quindi diritto ai ristorni fiscali.
La vicenda è partita dalla segnalazione di un cittadino, che ha sollecitato il sindaco di Misinto, Matteo Piuri, a occuparsi della questione. Piuri ha dunque contattato l’Istituto geografico militare di Firenze, che per statuto si occupa delle ufficiali misurazioni del territorio. Dai rilievi è emerso che la distanza fra Misinto e la località svizzera di Pedrinate è di 17’088 metri – meno, dunque, dei 20’000 richiesti per considerare una località “frontaliera”.
Come riportato dalla testata Il notiziarioCollegamento esterno anche un settimo Comune della zona, Ceriano Laghetto, potrebbe essere interessato dalla rivelazione. Se la procedura andrà a buon fine, ci saranno vantaggi fiscali per lavoratori e lavoratrici della zona che prestino la loro opera nella Confederazione, e anche i Comuni otterrebbero cifre interessanti dalla Svizzera. A Il notiziario, il sindaco di Misinto ha detto: “Abbiamo già scritto al Ministero dell’Economia e delle Finanze e alle Agenzie delle Entrate, regionale e nazionale e assicuro che farò il possibile per perseguire quella che ritengo una questione di equità”.
Al quotidiano Il Giorno, che si è occupato pochi giorni fa della vicendaCollegamento esterno, Piuro ha spiegato: “Da una verifica fatta dai nostri uffici, il comune confinante di Rovellasca, poco più grande di Misinto, incassa ogni anno dai frontalieri quasi 200mila euro”. Precisando che è presto per ‘cantar vittoria’: “Sono convinto che sarà un percorso complicato, che purtroppo ogni cittadino dovrà avviare anche per proprio conto, in aggiunta a quanto sta già facendo il Comune”.
Il Giorno Collegamento esternoha anche intervistato il cittadino di MisintoCollegamento esterno da cui è partita la procedura. Si tratta di un lavoratore che ogni giorno si reca in fabbrica in Canton Ticino e a sera torna a casa, in Lombardia. È arrabbiato, e spiega: “Almeno gli ultimi 5 anni di tasse pagate ingiustamente dovranno risarcirmele, ho già chiesto al mio commercialista di presentare le istanze, anche se resta la rabbia per il trattamento ingiusto che ho subito”. Per il momento, questo lavoratore a cavallo dei due Paesi desidera restare anonimo, ma ha già fatto i conti: avrebbe in 20 anni perso attorno ai 150’000 euro di benefici fiscali cui avrebbe avuto diritto.
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