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Francesca Pometta, la svizzera che ha aperto la porta della diplomazia

Nella foto tutto a destra Francesca Pometta (1926-2016). ©keystone/peter Schneider

Con l'inaugurazione di una sala all'interno del Palazzo federale, è stato reso omaggio alla carriera della prima donna diplomatica svizzera. 

Questo contenuto è stato pubblicato il 08 marzo 2023 - 08:37
tvsvizzera.it/MaMi

Alla vigilia della Giornata internazionale della donna, il consigliere federale Ignazio Cassis ha inaugurato ieri a Berna una sala dell'ala Ovest di Palazzo federale intitolata a Francesca PomettaLink esterno: prima donna a ricoprire, dal 1977, il ruolo di ambasciatrice della Svizzera. Lo ha comunicato oggi il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).

Con il suo esempio, Pometta (1926-2016), di origini ticinesi, ha aperto la strada a un numero sempre maggiore di donne elvetiche che hanno scelto di intraprendere la carriera diplomatica.

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"Nel corso della sua carriera, Francesca Pometta è sempre stata una fervente sostenitrice del multilateralismo e del posto che il nostro Paese occupa al centro del sistema delle Nazioni Unite. Renderle omaggio nel momento in cui la Svizzera sta iniziando il suo mandato in qualità di membro non permanente del Consiglio di sicurezza dell’ONU assume quindi un significato particolare", ha dichiarato il capo del DFAE Ignazio Cassis.

Una pioniera

Oggi la percentuale di ambasciatrici nelle rappresentanze svizzere all'estero è del 26,5 per cento. L'introduzione di un concorso di ammissione nel 1955 ha aperto la professione diplomatica alle donne. La prima di loro a superarlo, nel 1957, è stata proprio Francesca Pometta, che detiene altri due primati: quello di prima donna a capo della Missione di osservazione permanente della Svizzera alle Nazioni Unite a New York, tra il 1982 e il 1987, e quello di prima ambasciatrice a Roma, tra il 1987 e il 1991.

Da allora, l'importanza delle donne nella diplomazia svizzera è cresciuta costantemente. Basti pensare che, dal 2020, quattro delle sei direzioni del DFAE sono guidate da una donna.

Nonostante i progressi le sfide rimangono

Ad oggi, 76 delle 115 rappresentanze bilaterali e multilaterali (ambasciate e missioni permanenti di un'organizzazione internazionale) della Svizzera sono state dirette almeno una volta da una donna, mentre 39 di queste non hanno ancora mai avuto una capomissione.

Gli sforzi intrapresi al DFAE con il Piano d'azione 2028 per promuovere la parità tra donne e uomini stanno quindi dando i loro frutti, ma rimane ancora della strada da fare, soprattutto per far sì che le donne siano più rappresentate nelle posizioni dirigenziali. 

Se volete condividere con noi osservazioni su un argomento sollevato in questo articolo o segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.

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