Timori per la sorte dell'italiano all'Università di Basilea
Il futuro dell'istituto di italianistica all'Università di Basilea sembra a rischio. Ma i vertici accademici smentiscono le voci su un ridimensionamento.
Nonostante sia una delle tre lingue ufficiali della Confederazione la situazione dell'italiano oltre Gottardo resta incerta. Cattedre dedicate alla letteratura italiana sono già sparite in anni non troppo lontani al Politecnico federale di Zurigo e nelle università di San Gallo e Neuchâtel e ora si teme per la sorte dell'istituto di italianistica a Basilea.
Quest'anno andrà infatti in pensione Maria Antonietta Terzoli, professoressa ordinaria di letteratura italiana ma per il momento l'Università renana non ha indetto nessun concorso per la sua sostituzione e a questo punto si prospetta una lunga supplenza dagli esiti finali indefiniti, nella migliore delle ipotesi.
I vertici accademici e della facoltà di storia e filosofia smentiscono le voci di un loro disimpegno, come ha sottolineato nel servizio del Quotidiano la rettrice dell'ateneo Andrea Schenker Wicki, in risposta a una richiesta di informazioni da parte del Forum per l'italiano in Svizzera.
Ma i timori di un ridimensionamento dei corsi sulla lingua di Dante a Basilea sono tutt'altro che dissipati. E l'inerzia mostrata dall'ateneo in questo preciso frangente non induce a un eccessivo ottimismo.
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