La mafia evolve con la tecnologia: le comunicazioni sono ormai criptate e il denaro usato per le varie operazioni è virtuale e praticamente intracciabile.
Questo contenuto è stato pubblicato al
4 minuti
tvsvizzera.it/mrj
Le organizzazioni criminali sfruttano sempre di più le possibilità offerte dalla tecnologia: le cosche mafiose cercano la garanzia dell’anonimato, tanto nelle comunicazioni necessarie allo svolgimento di vari traffici, quanto nelle transazioni finanziarie che ne conseguono.
Il mondo digitale offre alle organizzazioni criminali il terreno ideale su cui muoversi, poiché l’anonimato vi è garantito, sia a livello delle comunicazioni che a quello delle transazioni finanziarie.
Inchieste legate alla Svizzera hanno evidenziato il salto tecnologico compiuto dai clan: l’uso di determinati sistemi è ormai largamente diffuso, in particolare tra le giovani generazioni.
Gli strumenti più usati per comunicare al giorno d’oggi sono i cosiddetti “criptofonini”, ossia apparecchi che usano software speciali, grazie ai quali si riesce a controllare il flusso di informazioni, a evitare intrusioni esterne e a garantire così un dialogo sicuro tra i componenti del gruppo. Per poterli violare occorre conoscerne le specifiche, che – ovviamente – non vengono diffuse. Encrochat e SkyECC sono le piattaforme più note.
Sono per esempio stati usati da un clan di ‘ndranghetisti 2.0, come hanno scoperto gli inquirenti dell’operazione “Cavalli di razza”, scattata nel novembre 2021 in Lombardia. Gli indagati utilizzavano con grande entusiasmo i loro criptofonini, definendoli “bellissimi” e si nascondevano dietro a nickname più disparati (“Sonny Boy”, “Messi”, “Bugatti”, “Popeye”). Questi personaggi si inviavano foto e messaggi su cocaina e hashish da importare in Svizzera o ancora su pistole, fucili ed esplosivi da esportare in Italia.
Non tutti però usano telefoni creati ad hoc, che non sono esenti da rischi al 100% e che costano molto. C’è chi si accontenta di app di messagistica come Signal, app gratuita e scaricabile da chiunque. Il funzionamento è lo stesso di WhatsApp, ma il livello di cifratura è più elevato, poiché vengono criptati anche i metadati.
Le organizzazioni criminali sfruttano, insomma, sempre di più i vantaggi offerti dalla crittografia. Il tempo dei “pizzini” sembra tramontato. Anche le mafie sono entrate nell’era digitale e sono perfettamente aggiornate sulle possibilità che offre il mercato. Inoltre, a differenza delle autorità di perseguimento penale, non conoscono frontiere e non devono sottostare ad alcun tipo di regola.
Di qui l’importanza di appoggiarsi agli esperti esterni, come per esempio il Servizio di informatica forense della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI). Hanno la loro importanza anche le inchieste sotto copertura: lo scorso anno l’operazione “Trojan Shield”, coordinata dall’FBI, ha permesso di arrestare oltre 800 persone sparse nel mondo. Criminali che per mesi avevano adoperato, sentendosi al sicuro, una piattaforma creata e venduta loro dagli stessi inquirenti.
Contenuto esterno
Oltre al telefono, però, esistono altri modi per comunicare e ad aiutare è il Dark Web, il lato nascosto e illecito di internet. Qui si possono trovare i più disparati prodotti illegali (droga, armi, traffico di organi, documenti falsi, materiale pedopornografico), che vengono acquistati con criptovalute, usate, in maniera generale per occultare i proventi di origine illecita. Esiste un registro in cui vengono iscritte tutte le transizioni: la blockchain. Una trasparenza che però è solo apparente: la blockchain è leggibile solo con determinate competenze tecniche e spesso le operazioni finiscono in Paesi che non forniscono assistenza giudiziaria. Una manna, in somma, per chi vuole riciclare soldi sporchi o compiere altri reati finanziari, come le truffe.
Gli inquirenti sono al corrente di questo cambiamento di abitudini e la lotta alla mafia si sta ormai spostando dietro a schermi di computer.
Il segreto dell’espresso perfetto secondo un professore svizzero
Questo contenuto è stato pubblicato al
Per svelare tutta la fisica e le formule matematiche che si celano dietro la preparazione del caffè, un professore ticinese del Politecnico di Zurigo ha aperto la porta della sua aula al pubblico.
Valle Bavona, servono 10 milioni per ricostruire dopo i danni del nubifragio
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il maltempo che negli ultimi giorni di giugno 2024 ha colpito la valle dell'alto Ticino ha distrutto costruzioni e paesaggi. Il punto delle autorità a dieci mesi dall'accaduto.
Fantozzi compie 50 anni e arriva al Filmpodium di Zurigo
Questo contenuto è stato pubblicato al
Seguirà la proiezione - sottotitolata per la prima volta in tedesco - un confronto col pubblico a cura dell'Istituto Italiano di Cultura.
Confermata la multa dell’UE a UBS, 172 milioni per cartello con altre banche
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Tribunale dell'Ue ha confermato le multe inflitte nel 2021 dalla Commissione europea a tre banche, fra cui la svizzera UBS, per aver costituito un cartello - insieme ad altri sei istituti - nell'ambito della negoziazione dei titoli di stato europei.
Il regista del film su Credit Suisse rivela di aver ricevuto pressioni per non girarlo
Questo contenuto è stato pubblicato al
Simon Helbling, regista del documentario "Game Over - Il crollo di Credit Suisse", sostiene di essere stato oggetto di pressioni affinché non facesse il film.
Il Tribunale federale annulla l’elezione del senatore Simon Stocker
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il motivo è che al momento del voto popolare, il 19 novembre 2023, non era domiciliato nel canton Sciaffusa, ma a Zurigo.
Le previsioni 2025 confermano la crescita del PIL dell’1,4%, salvo un’escalation dei dazi
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Centro di ricerca congiunturale del Politecnico federale di Zurigo (KOF) conferma la sua previsione, al netto dei grandi eventi sportivi internazionali.
Questo contenuto è stato pubblicato al
La ricerca con intelligenza artificiale (IA) di Google sbarca in Svizzera. La funzione "Panoramica con AI" è disponibile in tedesco, francese, italiano e inglese, ma solo per gli utenti a partire dai 18 anni.
Impresa di 30 dipendenti chiude a causa di un disastro informatico
Questo contenuto è stato pubblicato al
Un disastro informatico avvenuto tre anni or sono porta oggi alla chiusura di un'impresa di grande tradizione nel canton Oblvaldo.
La ‘Ndrangheta teme l’informazione libera più della magistratura
Questo contenuto è stato pubblicato al
Intervista a Michele Albanese, giornalista calabrese che vive sotto scorta per aver denunciato la ‘ndrangheta. ura della legalità.
Questo contenuto è stato pubblicato al
I trafficanti di cocaina usano sempre più la "nuova rotta del Mediterraneo": la droga fa tappa a Gioia Tauro, in Calabria, e da lì risale verso nord.
L’ombra della mafia sulle Olimpiadi di Milano e Cortina
Questo contenuto è stato pubblicato al
Mancano quattro anni alle Olimpiadi invernali di Milano e Cortina ma la mafia è già riuscita a infilarsi nei cantieri per l’evento sportivo.
La mafia, “quella violenta colonizzazione delle menti”
Questo contenuto è stato pubblicato al
A trent'anni dai due attentati in cui trovarono la morte Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, incontro con Antonio Vullo, l'unico sopravvissuto della strage di Via d'Amelio, e con lo psicoterapeuta Girolamo Lo Verso.
Partecipa alla discussione!