Nella giungla dei criteri per definire quali Paesi sono a rischio
La Gran Bretagna si appresterebbe a inserire la Svizzera nella lista dei Paesi a rischio, per i quali vige l'obbligo di quarantena. E la Francia potrebbe presto finire nello stesso elenco della… Confederazione.
Paese che vai, usanze che trovi. Un detto che calza a pennello per gli Stati europei quando si tratta di definire quali Paesi sono a rischio, con conseguente obbligo di quarantena per le persone che provengono da queste regioni.
In Svizzera, un Paese o una regione sono considerati a rischio quando è superata la soglia di 60 casi ogni 100’000 abitanti sull’arco di due settimane. Tuttavia, vi sono anche altri fattori che entrano in gioco, ad esempio il numero di test effettuati e, verosimilmente, considerazioni politiche.
In Gran Bretagna, la soglia è di 20 contagi ogni 100’000 abitanti, ma in una settimana. In Germania il limite è per contro fissato a 50, sempre in una settimana. Altri Stati, invece, preferiscono non comunicare quali criteri usano per stilare l’elenco.
In ordine disperso
Questo procedere in modo non coordinato, porta a volte a situazione piuttosto paradossali. Ad esempio, chi rientra in Italia da Spagna, Croazia, Malta e Grecia, deve effettuare un test del coronavirus (ma non ha obbligo di quarantena). Mentre invece, una persona che risiede in Svizzera, che atterra in un aeroporto italiano da uno di questi stessi Paesi e poi rientra in patria, non dovrà per forza sottoporsi a un test, ma osservare una quarantena di dieci giorni. Solo però se rientra dalla Spagna o da Malta. La Grecia e la Croazia, infatti, non figurano sull’elenco svizzero dei Paesi a rischioCollegamento esterno.
La Svizzera, a sua volta, è considerata Stato a rischio dalla Scozia, dall’Irlanda e dalla Finlandia, mentre il Belgio ha inserito nella sua lista arancione (quarantena e test raccomandati ma non obbligatori) alcuni Cantoni. Un elenco esaustivo però non esiste. Contattati dalla Radio della Svizzera francese RTS, né il Dipartimento federale degli affari esteri né l’Ufficio federale della sanità pubblica stilano una lista degli Stati che hanno messo la Svizzera nella lista rossa.
Ai quattro Stati menzionati potrebbe presto aggiungersi l’Inghilterra. Con 22 casi ogni 100’000 abitanti negli ultimi sette giorni, la Svizzera ha infatti superato la soglia stabilita da Londra. Secondo anticipazioni dei media d’Oltremanica, sembra ormai certo che chi arriverà in Inghilterra dalla Confederazione dovrà osservare un periodo di auto-isolamento di due settimane, ciò che già avviene per chi arriva, ad esempio, dalla Francia.
Sulla lista svizzera potrebbe invece presto figurare la Francia, che ha ormai superato la soglia dei 60 casi ogni 100’000 abitanti.
Il condizionale è però d’obbligo, poiché come detto in precedenza entrano in considerazione anche altri fattori. Parigi sta effettuando circa 120’000 test al giorno, un numero considerevole e proporzionalmente molto più elevato che in Svizzera.
Inoltre, in gioco vi sono questioni più politiche ed economiche: ad esempio, circa 180’000 francesi varcano ogni giorno il confine per venire a lavorare in Svizzera.
Berna potrebbe adottare una soluzione più regionale, inserendo nella lista solo alcuni dipartimenti. In tal caso, il dipartimento delle Bouches-du-Rhône potrebbe essere uno di questi. Nell’area di Marsiglia, il tasso di incidenza è di 177 contagi ogni 100’000 abitanti. Il prefetto è corso ai ripari: da mercoledì le mascherine sono obbligatorie in tutti i luoghi pubblici e bar e ristoranti devono chiudere alle 23.
tvsvizzera.it/mar con RSI (TG del 26.8.2020)
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