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Benvenuti nel futuro del Locarno Festival

Grande piazza con migliaia di sedie, in parte gialle, parzialmente occupate; in primo pian un faretto di scena
L'appuntamento in piazza Grande (una delle sale di proiezione più grandi al mondo) è per il 2021. Ma intanto il Locarno Festival evolve, da singolo grande evento a offerta culturale che copre l'intero anno. Keystone / Urs Flueeler

Facendo di necessità virtù, il Locarno Festival apre nell'anno del coronavirus un nuovo corso: non più una rassegna cinematografica condensata in dieci giorni di film e incontri a inizio agosto, ma -in aggiunta al grande evento- una piattaforma online la cui offerta culturale coprirà l'intero arco dell'anno. Riuniti giovedì in assemblea, i vertici della kermesse hanno rivelato qualche particolare in più.

Che per il più importante festival del film svizzero -il quarto più conosciuto d’Europa- si lavorasse tutto l’anno era già vero finora. Ma il sipario, tranne per qualche rara appendice, non si apriva che il primo mercoledì d’agosto e per chi a Locarno può andarci di persona (o ripiega su interviste e spezzoni in tv, per poi vedere i film altrove).

Pagina internet raffigurante un pardo e alcune tessere-notizie sul Locarno Festival
L’immagine delle “proiezioni segrete” (Secret screenings) sull’attuale homepage pardo.ch Locarno Festival

Quella tra il 5 e il 15 agosto 2020 sarà invece un’edizione ibrida. Su stimolo delle restrizioni ancora in vigore per i grandi eventi, dettate dalla pandemia di coronavirus, offrirà online film, conversazioni e incontri. In tre sale locarnesi, proporrà invece un programma di proiezioni ridotto.

Delle edizioni ordinarie, resteranno la sezione ‘Pardi di domani’ (cortometraggi) e ‘Open doors’ (Paesi emergenti). Tra le novità –in presenza– ci sono i ‘Secret screenings, una sezione ‘alla cieca’ curata dalla direttrice artistica Lili Hinstin, che ogni sera introdurrà un film agli spettatori ai quali non sarà rivelato in anticipo il titolo in cartellone.

L’epidemia di Covid, insomma, non ferma il Locarno Festival ma gli dà una spinta verso il futuro. Che sarà più articolato ma non mancherà di riproporre, nei prossimi anni, le proiezioni in piazza Grande su uno degli schermi cinematografici più grandi d’Europa (26 metri per 14) che hanno fatto la storia del Pardo.

Contenuto esterno

Nel servizio del Quotidiano, le interviste alla direttrice artistica Lili Hinstin e al presidente Marco Solari.

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