Tutte le ipotesi sul delitto sono aperte anche se naturalmente la pista del regolamento di conti mafiosa è privilegiata.
tvsvizzera
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
tvsvizzera.it/mar
Una settimana fa il comune alle porte di Milano è stato teatro di un agguato di stampo mafioso. Il reportage da Buccinasco della Radiotelevisione Svizzera.
Freddato per strada poco prima di mezzogiorno, mentre era in sella alla sua bicicletta, con tre colpi di pistola, l’ultimo dei quali mentre era a terra agonizzante. Si è conclusa così una settimana fa la vita di Paolo Salvaggio, 60 anni, pregiudicato per droga e con contatti sia in ambienti della ‘ndrangheta sia in quelli della Sacra Corona.
L’uomo, già coinvolto in importanti passate inchieste sul territorio, si trovava agli arresti domiciliari presso la casa dell’ex moglie, e aveva un permesso per uscire due ore alla mattina, dalle 10 alle 12, proprio nell’orario in cui è stato seguito, raggiunto e ucciso, a due passi da un parco pubblico, prima che arrivasse a un piccolo bar dove era solito recarsi. Salvaggio era inoltre malato in fase terminale, ciò che suscita molti interrogativi sulle ragioni di questo delitto.
Le modalità dell’agguato, il primo di questo genere da anni nella zona, fanno pensare a un omicidio di stampo mafioso. Il fatto di sangue riporta così in primo piano il lancinante problema dell’infiltrazione della criminalità organizzata nelle regioni del Nord Italia. Tuttavia, la responsabile della direzione distrettuale antimafia Alessandra Dolci, intervistata dalla Radiotelevisione Svizzera, ritiene che vadano esaminate tutte le piste e che “non necessariamente sia coinvolta la ‘ndrangheta, perché la sua strategia va in direzione direttamente opposta, ossia mimetizzazione, ricerca del consenso sociale e attenzione degli aspetti economici delle relazioni”.
Contenuto esterno
La criminalità organizzata della regione ha inoltre anche dei legami con il Cantone Ticino. Qualche anno fa, la figlia di un boss della ‘ndrangheta della cittadina abitava a Bissone. In Svizzera aveva anche delle attività commerciali.
Le considerazioni di Alessandra Dolci su questi legami e sulla collaborazione con le autorità elvetiche.
Ex presidente della BNS nel Consiglio di fondazione del WEF
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'ex presidente della Banca nazionale svizzera (BNS) Philipp Hildebrand è stato eletto la scorsa settimana nel Consiglio di fondazione del Forum economico mondiale (WEF). Il Consiglio di fondazione è attualmente sotto pressione: un mese fa ha dovuto avviare un'indagine sul fondatore del WEF Klaus Schwab, poco dopo le sue dimissioni da presidente.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Apple vuole accelerare sullo sviluppo di un proprio modello di intelligenza artificiale, conosciuto come "Llm Siri". Lo ha detto Mark Gurman di Bloomberg, esperto conoscitore di fatti che riguardano la Mela.
Per Pentecoste e Ascensione ci saranno 40 treni speciali
Questo contenuto è stato pubblicato al
Per far fronte all'elevato numero di viaggiatori previsto nei fine settimana festivi della Pentecoste e dell'Ascensione, le FFS faranno circolare 40 treni speciali tra la Svizzera tedesca e il Ticino.
Oltre mezzo milione di persone a Basilea per l’Eurovision: “Un successo”
Questo contenuto è stato pubblicato al
Oltre mezzo milione di persone hanno preso parte la settimana scorsa a Basilea all'Eurovision Song Contest (ESC). Lo hanno reso noto stamane la SSR e le autorità, parlando di "pieno successo" dell'evento.
Plurilinguismo e lingue minoritarie protagoniste a Davos
Questo contenuto è stato pubblicato al
Per la prima volta la Svizzera ospita il consorzio internazionale "multilinguismo come opportunità", che avrà luogo a Davos dal 21 al 23 di maggio. L'evento coinvolgerà relatori di tutto il mondo, che discuteranno di minoranze linguistiche a livello globale.
Salute in Svizzera, notevoli differenze fra uomini e donne
Questo contenuto è stato pubblicato al
In ambito di salute si riscontrano marcate differenze fra uomini e donne in Svizzera. A renderlo noto è l'Ufficio federale di statistica (UST), tramite un'indagine sul tema che fa riferimento a dati del 2022.
Sono più di 260 le vittime della tratta di esseri umani in Svizzera
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'anno scorso, 208 vittime della tratta di esseri umani si sono rivolte al Servizio specializzato in materia di tratta e migrazione delle donne (FIZ). Per altre 59, l'esame è ancora in corso o non è più possibile a causa della perdita di contatto.
La popolazione ebrea in Svizzera è preoccupata per la propria sicurezza
Questo contenuto è stato pubblicato al
Gli ebrei svizzeri sono preoccupati per la loro sicurezza: è quanto emerso nell'assemblea dei delegati della Federazione svizzera delle comunità israelite (FSCI), svoltasi ieri a Zurigo.
Sondaggio dell’esercito sulle persone non binarie non finisce bene
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'esercito svizzero ha condotto un sondaggio sul tema della non-binarietà: molti degli 81 partecipanti non hanno però risposto seriamente alle domande, riferisce oggi la NZZ am Sonntag (NZZaS).
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
‘Ndrangheta in Svizzera: sull’asse Basilea-Losanna
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nessun Cantone è risparmiato dalle mafie italiane, la cui presenza in Svizzera è provata da decenni, anche nelle regioni apparentemente meno toccate. È il caso di Vaud e della sua capitale, Losanna, dove vivono parenti stretti di un boss della 'ndrangheta.
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'operazione "Imponimento" della procura antimafia di Catanzaro ha portato martedì a due nuovi arresti sul territorio elvetico, di cui uno in Ticino.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Vicine e simili per molti aspetti, la Svizzera francese e la Valle d'Aosta hanno anche un punto dal gusto amaro in comune: la presenza diffusa della mafia calabrese.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Le mafie rappresentano da decenni un pericolo per la Svizzera. Per combatterla, sottolineano gli esperti, occorre lavorare tutti insieme.
Due presunti mafiosi escono dalla porta e rientrano in Svizzera dalla finestra
Questo contenuto è stato pubblicato al
Fedpol li aveva espulsi poiché sospettati di intrattenere legami con un clan mafioso. Ma il Tribunale amministrativo federale dice no.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.