Il primo distributore a chilometro zero si trova nel canton Sciaffusa.
Keystone / Jens Büttner
Fare il pieno di biogas direttamente in fattoria, sfruttando letame e scarti vegetali: succede nel canton Sciaffusa, dove è stato aperto il primo distributore di questo tipo in Svizzera.
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tvsvizzera.it/mrj
A Thayngen, nel canton Sciaffusa è stata aperta la prima stazione di biogas: gli automobilisti possono fare direttamente il pieno nella fattoria della famiglia Müller, dove vengono sfruttati letame e scarti vegetali. La loro è la prima fattoria in Svizzera ad avere un proprio distributore di biogas, ottenuto partendo da letame, rifiuti e scarti vegetali.
“Il biogas è una delle soluzioni per contrastare il surriscaldamento globale. Questo è un passo. E quando faccio il pieno devo aspettare meno rispetto alle automobili elettriche”, ha dichiarato ai microfoni della Radiotelevisione svizzera uno dei clienti della fattoria.
La trasformazione del materiale grezzo avviene sotto la superficie, dove i rifiuti vengono trasformati anche in elettricità e calore per centinaia di economie domestiche intorno alla fattoria. Per la contadina Andrea Müller “è un utilizzo logico. Anzi, mi chiedo fino a quando potremo ancora permetterci di non sfruttare queste materie”. Anche perché si tratta di energia rinnovabile, il cui bilancio climatico è quindi neutrale.
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“Siamo sempre stati affascinati dai circuiti chiusi”, aggiunge Müller. “Di cosa abbiamo bisogno in un’azienda agricola per alimentare macchinari e trattori? Di molto diesel. Noi abbiamo deciso che preferiamo mantenere il denaro qui, all’interno dell’azienda, piuttosto che spenderlo per il diesel, e abbiamo iniziato a puntare sulla produzione di biogas”.
Per costruire il distributore (usato anche dai camion della nettezza urbana) è stato investito mezzo milione di franchi. Ma, afferma Müller, guadagnare soldi non è l’obiettivo principale: “L’aspetto economico non è centrale. Il distributore viene ancora usato troppo poco per ammortizzare i costi. L’argomento principale era il valore aggiunto interno e l’autonomia energetica, che diventa sempre più importante. Indipendentemente da quello che succederà, noi avremo sempre il nostro carburante”.
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