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L'addio dell'ultimo regista italiano di fama mondiale

È morto Bernardo Bertolucci. Il grande regista, nato a Parma nel 1941, si è spento a Roma dopo una lunga malattia. Suoi alcuni capolavori del cinema come "Ultimo tango a Parigi", "Il tè nel deserto", "Piccolo Buddha", "Novecento" e "L'ultimo imperatore".

Questo contenuto è stato pubblicato il 26 novembre 2018
tvsvizzera.it/fra con RSI
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"L'ultimo imperatore" gli valse nove Oscar, tra cui due personalmente a lui: miglior regista e migliore sceneggiatura non originale. Nel 2007 gli fu conferito il Leone d'oro alla carriera alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e nel 2011 la Palma d'oro onoraria al festival di Cannes. L'ultimo film da lui diretto è "Io e te" del 2012, tratto dal romanzo di Nicolò Ammaniti.

Primogenito del poeta Attilio, Bernardo è cresciuto al cinema da Pier Paolo Pasolini (ne fu aiutoregista tra il '60 e il '61) e alla poesia da suo padre che lo incoraggiò a pubblicare la prima raccolta "In cerca del mistero" con cui vinse nel '62 il Premio ViareggioLink esterno.

Statura internazionale

Dopo anni di sperimentazione tra il Living Theatre e Sergio Leone (per cui scrisse insieme a Dario Argento il soggetto di C'era una volta il west) acquisì statura internazionale nel 1970 con due capolavori: "Strategia del ragno" e "Il conformista" dal racconto dell'amico Alberto Moravia.

Due anni dopo scandalizzava il mondo intero con "Ultimo tango a Parigi" (mandato al rogo in Italia nel '76 con sentenza definitiva). E nello stesso 1976 saldava la sua anima poetica, fortemente legata alla terra natale, e quella internazionale, figlia degli umori americani e del cinema inteso come prodigio meraviglioso, firmando il fluviale "Novecento" diviso in due atti.

Trilogia esotica

Dopo alcune regie minori, tra la fine degli anni '80 del secolo scorso e gli inizi degli anni '90, Bernardo BertolucciLink esterno regala la trilogia esotica, i nove Oscar de L'ultimo imperatore, il viaggio disperato del "Te nel deserto" (tratto dal romanzo "Sheltering Sky" del 1949 di Paul Bowles), la pace interiore del Piccolo Buddha.

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