Balotelli e il suo anno da prepensionato (milionario) in Svizzera
L’ex attaccante della nazionale azzurra non è stato nemmeno convocato negli spareggi per evitare la retrocessione in Challenge League. Probabile rescissione del contratto per il calciatore più pagato del Sion, sprofondato in B.
“Potevo vincere il Pallone d’oro, come CR7 e Messi”. Chissà quante volte sarà rimbalzata nella mente di Mario Balotelli in questi giorni la frase pronunciata un annetto fa ai microfoni del network californiano The Athletic. Nell’intervista Supermario aveva ammesso di aver perso tante occasioni durante la carriera per gli errori causati dalla sua “testa”.
Ma l’esagerata autostima non gli è comunque mai venuta meno. Probabilmente grazie all’ancora vivido ricordo di quell’ormai lontano 28 giugno del 2012, quando l’ex calciatore di Inter, Milan e Manchester City era riuscito a trascinare l’Italia in finale all’Europeo affondando con una spettacolare doppietta i bianchi della prestigiosa Mannschaft e mostrando in mondovisione la sua ragguardevole muscolatura.
Declino irreversibile
La musica oggi è però inesorabilmente cambiata. L’ex speranza del calcio italiano da tempo è avviata sulla strada del suo irreversibile declino e la sua stagione fallimentare nel FC Sion, costellata di infortuni, polemiche e controprestazioni, è coincisa con una bruciante retrocessione della squadra vallesana.
A sancirlo è stata la disfatta nello spareggio con i semidilettanti dello Stade Lausanne Ouchy, per il quale l’ex campione azzurro non è stato neanche convocato dal connazionale Paolo Tramezzani, tornato in extremis sulla panchina vallesana per un disperato tentativo di ribaltare un destino che era già segnato.
Mi sono completamente sbagliato su Mario Balotelli, ha ammesso il direttore sportivo del club vallesano, Barth Constantin, figlio del controverso presidente Christian Constantin. “L’arrivo di un giocatore di tale caratura ha portato entusiasmo, è stata la telenovela dell’estate. Doveva farci fare un salto di qualità, assicurando una ventina di reti ma purtroppo ne ha fatte solo 5 (in realtà 6, di cui 3 su rigore, in 18 presenze in campionato, ndr) e non ha avuto il rendimento che noi tutti speravamo”.
Tanto da non essere convocato, per motivi non ancora del tutto chiariti (che peraltro non sembrano solo di natura tecnica), nei due sciagurati incontri di spareggio con la squadra dello Stade Lausanne Ouchy, classificatasi al terzo posto nel campionato di Challenge League (Serie B elvetica).
Contratto oneroso
Di sicuro ora il gravoso contratto stipulato con Super Mario – si parla di 8 milioni di franchi per due anni – è diventato insostenibile per la società vallesana che si appresta a calcare i terreni di gioco della categoria inferiore.
Il vulcanico presidente Christian Constantin, alla testa da 26 anni del club – in cui ha cambiato la bellezza di 60 allenatori – le proverà tutte per liberarsi del calciatore italiano, alla luce anche di un investimento finanziario su cui non tutti concordavano, con cui il Sion ambiva a traguardi insperati. “Non so se Mario Balotelli giocherà ancora nel FC Sion, la società di occuperà prossimamente di questo caso”, ha tagliato corto Paolo Tramezzani.
Da parte sua il direttore sportivo Barth Constantin ha precisato che Mario Balotelli, di cui si sono perse ultimamente le tracce, è ancora in Svizzera e già oggi, mercoledì, ci sarà un incontro “a cui saranno presenti tutte le parti, per regolare le cose…”.
Scarsa empatia con i colori del Sion
A quanto sembra Super Mario si è limitato a inviare un messaggio “beneaugurante”, con il telefonino, ai suoi compagni alla vigilia dell’incontro in cui il Sion si giocava la permanenza nell’élite del calcio elvetico. Mentre, sempre nelle stesse ore, ha postato sul suo profilo Instagram immagini della sua ex squadra, la turca Adana Demirspor. Un tempismo imbarazzante, per lo meno agli occhi dei tifosi e delle tifose vallesane che trepidavano per le sorti della loro storica squadra.
All’inizio della sua esperienza elvetica il calciatore più pagato nella storia del Sion aveva timidamente lasciato intravvedere la possibilità di ripetere, dopo i fallimenti a Brescia e Monza, le positive prestazioni nel campionato turco. Ma si è trattato solo di un fuoco di paglia. Dalla ripresa del campionato in gennaio Supermario è andato a segno solo una volta. Lo stesso giocatore si era detto sorpreso del livello, soprattutto dal profilo atletico, del calcio elvetico e aveva accettato di sottoporsi a uno stage organizzato presso una clinica specializzata di Lucerna per tornare in forma.
Un matrimonio difficile
A peggiorare le cose poi avevano contribuito il suo discutibile e improvvido sfogo all’indomani dell’incontro Basilea-Sion in cui aveva lanciato pesanti accuse alla federazione calcistica svizzera e agli arbitri, colpevoli, a suo dire, di non tutelarlo nei confronti dei calciatori e tifosi avversari. “Non so che tipo di mafia siete ma credetemi i giocatori come me non sono orgogliosi di essere in una lega dove l’ingiustizia, la corruzione e l’incapacità sono sovrane”, aveva scritto su Instagram Mario Balotelli, dopo la diffusione di un video in cui veniva ritratto nel momento in cui aveva indirizzato un gestaccio ai supporter renani.
Mario Balotelli with a very special message towards the fans of FC Basel#rotblauliveCollegamento esterno #BalotelliCollegamento esterno #MarioBalotelliCollegamento esterno #FCSionCollegamento esterno pic.twitter.com/fLwwRmMynoCollegamento esterno
— Swiss Football Data (@swissfootdata) November 6, 2022Collegamento esterno
Naturalmente non tutte le colpe di quest’annata storta per il Sion devono ricadere su Mario Balotelli. L’avvicendamento frenetico di allenatori, il cambio continuo di tattiche e le difficoltà palesatesi soprattutto nella fase difensiva, cui Paolo Tramezzani aveva vanamente cercato di porre rimedio, hanno minato le (poche) certezze dei giocatori.
Lo stesso tentativo di coinvolgimento dell’ex nazionale italiano alla causa del Sion, cui a un certo punto è stata addirittura affidata da Fabio Celestini la fascia di capitano, non ha sortito effetti tangibili. Si è anzi accentuato il processo di estraniamento di Mario Balotelli che alla vigilia dello spareggio è stato messo fuori squadra, senza peraltro addurre motivazioni in pubblico (nonostante probabilmente ve ne fossero a iosa).
Vittima di estorsione
Del resto recentemente le cronache si erano occupate dell’ex giocatore di Inter e Manchester City per ragioni che avevano poco a che vedere con lo sport. A maggio si è infatti conclusa (a suo favore) la vicenda giudiziaria che lo ha visto vittima di un’estorsione orchestrata da un avvocato trevigiano che minacciava di rivelare una sua presunta relazione con una minorenne risalente al 2017. Un episodio che ovviamente non sembra sufficiente a spiegare le controprestazioni dell’ex azzurro.
Ora si cerca una via d’uscita per l’ex stella del calcio italiano e si guarda con interesse a quello che succede in Arabia Saudita, dove prestigiosi nomi del firmamento calcistico vengono pagati, a fine carriera, a peso d’oro. Quello che è certo è che la sua eventuale (ennesima) fuga dal campionato elvetico non susciterà alcun rimpianto.
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