Attacco jihadista a Lugano, inasprita la pena dell’accoltellatrice
La donna aveva agito invocando Al Qaida.
Keystone / Pablo Gianinazzi
Il Tribunale penale federale ha accolto la richiesta dell'accusa, prolungando la pena detentiva della donna di un anno e mezzo.
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Il Tribunale penale federale ha inasprito da 9 a 10 anni e sei mesi la condanna per la donna che, nel nome del gruppo terroristico Al Qaida ferì con un coltello due donne, di cui una gravemente, nel negozio Manor di Lugano, nel canton Ticino.
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La 31enne residente nel cantone è stata riconosciuta colpevole di ripetuto tentato assassinio e di violazione della legge federale che vieta i gruppi terroristici Al Qaida e Stato Islamico. È proprio su quest’ultimo reato che la Corte del Tribunale penale federale ha accolto parzialmente il ricorso dell’accusa inasprendo la condanna. Il legale della donna ha già preannunciato ricorso al Tribunale federale, la massima istanza giuridica in Svizzera.La donna dovrà seguire un trattamento terapeutico stazionario a tempo indeterminato.
I fatti risalgono al pomeriggio del 24 novembre 2020, quando la 31enne ticinese s’impossessò di un coltello al reparto casalinghi del negozio Manor a Lugano e aggredì due donne scelte a caso. Le vittime si salvarono.
Attualmente la sedicente terrorista si trova ancora in prigione in Ticino in attesa che si trovi per lei una struttura adeguata. In settembre sarà collocata provvisoriamente in un carcere femminile nella Svizzera tedesca e a fine anno potrebbe iniziare a seguire un trattamento terapeutico in una struttura ginevrina.
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