Alla Cop26 a Glasgow è l’ora dei capi di Stato e di Governo
A fare gli onori di casa è il premier britannico Boris Johnson.
Keystone / Christopher Furlong
Alla Conferenza dell'Onu sul clima in corso in Scozia, lunedì e martedì l'appuntamento è con i principali dirigenti di 190 Stati, che annunceranno le loro intenzioni per quanto concerne gli impegni per il taglio delle emissioni di gas a effetto serra.
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“L’umanità ha esaurito il tempo” per invertire la rotta sui cambiamenti climatici che minacciano il pianeta: “resta un minuto prima della mezzanotte, se non saremo seri” qui e ora “per i nostri figli sarà tardi”. È questo il messaggio che il premier britannico Boris Johnson ha rivolto ai leader del mondo aprendo a Glasgow i lavori della CoP26, secondo le anticipazioni di Downing Street.
“Dobbiamo passare dalle parole all’azione reale su carbone, automobili, denaro (da investire nella transizione) e alberi”, ha insistito Johnson: “non è più tempo di speranze, obiettivi o aspirazioni”, bensì di “impegni e scadenze concrete verso il cambiamento”.
Oltre al padrone di casa, a Glasgow sono presenti, tra gli altri, Joe Biden, Angela Merkel, Emmanuel Macron, Mario Draghi, Justin Trudeau, il premier giapponese Fumio Kishida, quello indiano Narendra Modi, e la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen. Sono assenti però alcuni capi di Stato dei principali Paesi emettitori di gas serra: il cinese Xi Jinping, che invierà una dichiarazione scritta, il russo Vladimir Putin, il brasiliano Jair Bolsonaro, oltre al turco Recep Tayyip Erdogan.
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