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Alec Baldwin: “Non mi sento in colpa”

A oltre un mese dalla tragedia sul set cinematografico del film "Rust" dove Alec Baldwin ha ucciso con un colpo di pistola la la direttrice della fotografia Halyna Hutchins e ferito gravemente il regista Joel Souza, l'attore non si sente né responsabile né colpevole per quanto accaduto. 

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Baldwin – pur non avendo mai premuto il grilletto – ha ammesso, nel corso di un’intervista rilasciata alla ABC di avere armato la Colt d’epoca alzando manualmente il cane del revolver per poi lasciarlo andare, provocando così lo sparo: “Ho detto [a Hutchins] che nella scena armo la pistola e lei ha voluto vedere. Quindi ho preso la pistola e ho cominciato ad armarla, senza premere il grilletto. Quando ho lasciato andare il cane ed è partito il colpo”.

L’esperto di armi Scott Rasmussen, intervistato dall’emittente CNN ha osservato che se l’attore avesse accompagnato lentamente il cane della pistola invece di lasciarlo andare, l’arma non avrebbe sparato. Resta però il mistero di come un proiettile vero sia finito nella Colt. Anche perché, secondo documenti in possesso di alcuni media statunitensi, l’assistente alla regia avrebbe pronunciato le parole “Cold gun” (“arma scarica” nel gergo cinematografico) consegnando l’arma alla star. Nessuno dei due, quindi, sapeva che l’arma era caricata con proiettili veri. 

Per fare chiarezza gli investigatori hanno sequestrato tutte le armi e le munizioni presenti sul set, come pure le macchine fotografiche, le apparecchiature informatiche e gli abiti indossati dagli attori al momento della sparatoria.

Le autorità locali hanno fatto sapere che per il momento non sono state presentate accuse e che l’indagine rimane aperta. Indiscrezioni mediatiche intanto descrivono un set cinematografico con falle alla sicurezza, in particolare in merito procedure sulle armi. Alcuni membri della troupe hanno detto al “Los Angeles Times” che qualche giorno prima sul set erano già stati sparati accidentalmente due colpi, senza ferire nessuno. 

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