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Il banchiere della 'Ndrangheta

Un faccendiere italiano residente in Ticino e un fiduciario ticinese sono stati condannati per aver riciclato soldi provenienti dal traffico di droga gestito dalla famiglia Martino appartenente alla 'Ndrangheta. Nel servizio i traffici dei fratelli Giulio e Vincenzo Martino attivi a Milano e l'intera storia del fiduciario di Chiasso che si professa innocente.

Questo contenuto è stato pubblicato il 20 maggio 2018 - 10:00
Maria Roselli e Marco Tagliabue, Falò RSI
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“Sono innocente. Non potevo sapere la provenienza di quei soldi, mi sono comportato come hanno fatto molti altri”. Un fiduciario ticinese, condannato in prima istanza per riciclaggio, racconta in un documento unico nel suo genere,  il suo ruolo in un caso di ‘Ndrangheta. Che obblighi ci sono? Quali controlli si devono fare quando si presenta qualcuno che vuole movimentare dei soldi? Falò, la trasmissione di approfondimento della RSI, ha ricostruito una delle più importanti inchieste contro il crimine organizzato mai arrivate a giudizio in Svizzera: la nostra indagine attraverso documenti, testimonianze e soprattutto l’intera storia raccontata dal fiduciario protagonista della vicenda.

A discuterne in studio - al termine del servizio - due avvocati, Edy Salmina, rappresentante del fiduciario ticinese e Marco Bertoli, già procuratore, alto funzionario di banca e oggi responsabile della sorveglianza sui fiduciari.

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