Mercoledì sera è stato segnalato un inquinamento da idrocarburi sul lago Ceresio, proprio di fronte al LAC. Le cause di quanto accaduto restano per il momento sconosciute, si sa soltanto che la sostanza proviene da un canale che accoglie le acque chiare di tutto il quartiere.
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Stando alle prime analisi, non ci sarebbero stati danni particolari per la fauna lacustre, ma si solleva una questione sulle ragioni di questi episodi.
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I laghi di solito sono meno a rischio: di solito gli inquinamenti di piccola o grande portata che siano, capitano in fiumi e torrenti. All’origine, spesso, sono malcostume, leggerezze e cattive abitudini, soprattutto di industrie e cantieri edili (responsabili di oltre il 40% degli inquinamenti). In due casi su tre, comunque, si riesce a risalire ai responsabili.
La pandemia e i conseguenti lockdown hanno però avuto un impatto positivo da questo punto di vista: le acque del canton Ticino – e in generale della Svizzera – hanno potuto “respirare”.
La maniera più efficace per evitare questo tipo di incidenti, o per lo meno diminuirne la frequenza – poiché l’attività umana, come spiega il responsabile dell’Ufficio gestione rischi ambientali del Ticino Nicola Solcà, “creerà purtroppo sempre eventi di questo tipo” – resta comunque l’autoresponsabilizzazione, come pure la sensibilizzazione.
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