L'Alto Commissariato Onu per i diritti umani Zeid Ra'ad Al Hussein ha scongiurato oggi le parti in conflitto in Siria ad evitare il ripetersi nella regione di Daara di un bagno di sangue come quello che ha afflitto la Ghouta orientale all'inizio dell'anno.
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tvsvizzera.it/fra con RSI
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“C’è il grave rischio che con l’intensificarsi dei combattimenti molti civili siano intrappolati tra le forze governative ed i loro alleati da una parte ed i gruppi armati dell’opposizione e Isis” detto Zeid in una dichiarazione resa nota oggi a Ginevra.
“Il mio ufficio ha ricevuto notizie che i combattenti dello Stato islamico, nel bacino di Yarmouk nella provincia di Deraa, non permettono ai civili di lasciare le aree sotto il loro controllo”. Inoltre presso alcuni posti di blocco gestiti dal governo i civili hanno dovuto pagare una parcella per passare, ha aggiunto Zeid.
In questo momento sarebbero più di 150mila le persone costrette ad abbandonare la propria casa, e le violenze continuano.
“In Siria, i civili continuano ad essere utilizzati come pedine” dalle parti in conflitto, ha denunciato l’Alto commissario ribadendo che il diritto internazionale esige di compiere ogni sforzo per proteggere i civili e di fornire un passaggio sicuro a coloro che desiderano fuggire.
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