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La visiera non protegge, meglio la mascherina

Personale di un ristorante munito di visiera di plastica
Personale di un ristorante munito di visiera di plastica Keystone / Laurent Gillieron

La visiera non costituisce un presidio sanitario efficace nella lotta contro il Covid-19. A dirlo sono le autorità grigionesi secondo cui vi sarebbero le prove di infezioni che hanno colpito persone attive nel settore della ristorazione, nonostante fossero munite di visiera.

Negli ultimi giorni il numero delle persone risultate positive al coronavirus nonché il numero di persone in quarantena è aumentato, fa sapere il medico cantonale Marina JamnickiCollegamento esterno. E dall’analisi dei casi di contagio e del loro tracciamento si deduce che questo tipo di protezione in plastica, utilizzato in particolare dagli addetti di bar e ristoranti, non è affidabile contro le infezioni di Sars-cov2.

Le autorità sanitarie grigionesi quindi “sconsigliano di utilizzare esclusivamente le visiere, dato che esse trasmettono una sensazione illusoria di sicurezza”. Se non è possibile rispettare la distanza di un metro e mezzo, continua il medico cantonale, è raccomandabile utilizzare mascherine facciali oppure adottare altre misure idonee. Il servizio del TG:

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Ai gestori di locali pubblici viene raccomandato di rivedere i loro piani di prevenzione sulla base di queste indicazioni. In caso contrario, avverte Coira, saranno inevitabili ulteriori e ben più dolorosi provvedimenti che potrebbero danneggiare l’economia locale.

In proposito è stata ribadita da Berna la validità dei supporti di tracciamento dei contagi come l’app per smartphone SwissCovidCollegamento esterno, che non sta però avendo il successo sperato tra la popolazione. Negli ultimi giorni sono infatti diminuiti gli utenti, scesi sotto la soglia di un milione, che hanno installato l’applicazione. Un numero ampiamente insufficiente per ricostruire la catena delle possibili infezioni, considerato il numero dei residenti (oltre 8 milioni) nella Confederazione.

Nei prossimi giorni i principali operatori telecom aderiranno con iniziative specifiche alla campagna di contact tracing promossa da Berna. Nell’ultima settimana, ha fatto sapere l’Uffico federale della sanità pubblica, 70 codici covid sono stati inseriti su base volontaria nell’app SwissCovid da persone risultate positive al tampone, e le persone entrate in contatto cono loro saranno avvertite del rischio di contagio, come evidenzia il video che segue.

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Sempre su questo tema le università svizzere, con Friburgo in testa, stanno introducendo l’obbligo di mascherina per l’inizio dei corsi nel prossimo autunno, in applicazione delle linee guida della Conferenza svizzera dei rettori delle scuole universitarie.

Mentre in Ticino si sta valutando l’adozione obbligatoria delle mascherine in tutti i luoghi pubblici e nel Giura e, a determinate condizioni, nel Canton Vaud è già prescritto il loro uso limitatamente agli esercizi commerciali.

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