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A Zurigo i locali notturni restano aperti, almeno per ora

gambe di persone che danzano
Il rispetto delle regole igieniche nei locali notturni è spesso assai aleatorio. © Keystone/ueli Christoffel

Circa 300 persone sono state messe in quarantena dopo una serata in una discoteca di Zurigo il 21 giugno scorso. Il provvedimento si è reso necessario dato che uno dei presenti è risultato positivo al test del coronavirus. Le autorità cantonali non intendono per ora chiudere i locali notturni, malgrado il mancato rispetto di numerose raccomandazioni.

Quello verificatosi nella città sulla Limmat è il primo caso di un cosiddetto “super diffusore”, ovvero un individuo altamente contagioso, risultato positivo quattro giorni dopo la serata. In seguito, altre cinque persone sono risultate infettate.

Durante una conferenza stampa organizzata domenica, la responsabile cantonale del Dipartimento della sanità Natalie Rickli ha criticato molti clienti del club, che hanno fornito nomi e indirizzi e-mail falsi, ciò che ha notevolmente ostacolato il lavoro di chi doveva tracciare i contatti dell’uomo.

La reazione di Natalie Rickli:

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La consigliera di Stato si è inoltre detta molto delusa: i festaioli stanno continuando a non rispettare le norme igieniche, come emerge da notizie e immagini pubblicate sui social media. L’invito ai dipendenti delle discoteche è di controllare le carte d’identità, per evitare che quanto accaduto si ripeta.

Le autorità hanno annunciato che se una situazione simile dovesse ripetersi i locali potrebbero venire nuovamente chiusi. Una strada che però al momento l’esecutivo cantonale, nonostante la preoccupazione espressa, ha scelto di non prendere.

“Super diffusore”, le considerazioni dell’infettivologo Christian Garzoni:

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Preoccupa l’aumento dei contagi

Intanto nel paese l’impennata di casi registrati negli ultimi giorni si conferma. Tra sabato e domenica ne sono stati segnalati 62 in più. Se nella prima settimana di giugno se ne erano contati appena 23, durante gli ultimi sette giorni l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha ricevuto 311 notifiche.

Matthias Egger, capo della Task Force Covid-19 della Confederazione, ha indicato che il tasso di riproduzione del contagio (il tasso R0, ossia il numero medio di nuove infezioni originate da un singolo individuo nel suo periodo di infettività) è 1,28 e ciò significa che il virus Sars-CoV-2 si sta diffondendo ulteriormente.

Il ministro della sanità Alain Berset ha dal canto suo ribadito la necessità di non abbassare la guardia e ha invitato chi risiede in Svizzera a trascorrere le vacanze nella Confederazione.

Per il momento, però, le autorità elvetiche non intendono rendere obbligatorie le mascherine di protezione nei trasporti pubblici: “Attualmente l’UFSP mantiene la raccomandazione di indossare una mascherina sui mezzi pubblici quando ci sono molte persone e la distanza non può essere mantenuta. Tuttavia, non è esclusa la possibilità di un (futuro) obbligo”, ha precisato il portavoce dell’ufficio Yann Hulmann.

Il servizio del TG:

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tvsvizzera.it/mar/ats con RSI (TG del 28.6.2020)

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