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Coronavirus, “Riaperture troppo rapide in Svizzera”

Il presidente della Task Force istituita dal Consiglio federale Matthias Egger
Il presidente della Task Force istituita dal Consiglio federale Matthias Egger Keystone / Alessandro Della Valle

La revoca delle restrizioni decise venerdì dal governo sono premature e potrebbero essere la causa a breve di una ripresa dei contagi in Svizzera, secondo quanto sostiene il responsabile della National COVID-19 Science Task Force Matthias Egger.

La Confederazione non è ancora pronta a un ritorno completo alla normalità poiché manca ancora un sistema di monitoraggio funzionale per l’intero paese e non si ha ancora la prova della reale efficacia del sistema di tracciabilità dei contatti, ha dichiarato il dirigente federale designato da Berna in alcune interviste a domenicali d’oltre Gottardo. Il rischio concreto, avverte, è che con il deconfinamento la situazione possa degenerare in caso di una ripresa della pandemia.

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Il 19 giugno il Consiglio federale ha ulteriormente allentato le restrizioni imposte per combattere la diffusione del nuovo coronavirus, ponendo fine allo stato di situazione straordinaria. Ha inoltre ridotto la distanza tra due persone negli spazi pubblici a 1,5 metri e ha autorizzato raduni fino a 1’000 persone.

Secondo quanto evidenzia Matthias Egger il numero delle infezioni si è notevolmente ridotto ma nelle due ultime settimane si registra una leggera ripresa del Covid-19 ed è probabile che il tasso di contagiosità, da ricondurre verosimilmente agli allentamenti dell’11 maggio, sia ora tornato di nuovo pari o sopra la soglia di 1. E, soprattutto, non sarebbero ancora chiari gli effetti dei successivi deconfinamenti intervenuti il 28 maggio, il 4 giugno e il 15 giugno.

Per scongiurare questo genere di rischi in futuro, sottolinea sempre l’incaricato federale, bisognerà effettuare test rapidi e su larga scala per interrompere le eventuali catene di trasmissione mentre i cantoni dovranno assicurare continuità tra screening, tracciamento e quarantena dove si segnaleranno possibili focolai.

Ma questo tipo di raccomandazioni non sembra aver fatto presa all’interno del Consiglio federale che continua sulla sua strada verso la normalizzazione della situazione, suscitando più di una perplessità tra gli esperti, come indica il servizio video che segue.

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tvsvizzera/ats/spal con RSI (TG del 21.6.2020)



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