Il popolo svizzero sarà chiamato alle urne per decidere se abbassare il canone radiotelevisivo dagli attuali 335 franchi all’anno a 200. L'iniziativa popolare "200 franchi bastano! (Iniziativa SSR)" è stata depositata giovedì alla Cancelleria federale. Secondo i promotori sono state raccolte oltre 128'000 firme (necessarie 100'000).
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
tvsvizzera.it/fra con Keystone
Il testo segue l’iniziativa “No Billag”, che intendeva abolire la tassa di ricezione, e che nel marzo 2018 era stata respinta chiaramente dal 71,6% dei cittadini. Il lancio di “200 franchi bastano!” è stato ideato da UDC (Unione democratica di centro, partito di destra con la maggioranza relativa in Parlamento), Unione svizzera delle arti e mestieri (Usam) e Giovani liberali-radicali.
“La rapidità con cui sono state raccolte le firme – 13 mesi sui 18 concessi – dimostra quanto la popolazione desideri una riduzione del canone”, ha indicato il consigliere nazionale zurighese Thomas Matter (UDC) citato in un comunicato. Per il “senatore” e presidente democentrista, il ticinese Marco Chiesa, l’iniziativa era attesa da tempo. Il ticinese ha ricordato come l’offerta mediatica e il consumo della popolazione siano oggi cambiati.
Contenuto esterno
“L’iniziativa è importante perché esenta le aziende dal prelievo della SSR”, ha affermato da parte sua la consigliera nazionale basilese Daniela Schneeberger (PLR), vicepresidente dell’USAM. La basilese ritiene che la tassa di ricezione, attualmente calcolata in base al fatturato, corrisponda per gli imprenditori a una “inammissibile doppia imposizione”, dato che essi pagano già il canone come privati.
Stando a Lorenzo Quadri, consigliere nazionale e caporedattore del Mattino della Domenica, in Ticino sono state raccolte oltre 30’000 firme. Ciò dimostra che tra la popolazione cresce l’insoddisfazione per l’eccessiva mediatizzazione del nostro Cantone, afferma citato nella nota.
Merz: “In Germania nessuno stato di emergenza sull’immigrazione”
Questo contenuto è stato pubblicato al
"Stiamo effettuando controlli più intensi alle frontiere. Stiamo effettuando controlli più o meno come durante gli Europei di calcio dell'anno scorso. Continueremo anche a respingere le persone. Ma tutto questo è in linea con il diritto europeo".
Svizzera e USA vogliono accelerare il processo per l’intesa sui dazi
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Svizzera e gli Stati Uniti hanno intenzione di accelerare il processo in corso per giungere a un'intesa sui dazi imposti da Washington, ma al momento congelati. Lo ha affermato durante un incontro coi media la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter.
Vecchie banconote, centinaia di milioni nelle casse di Cantoni e Confederazione
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il controvalore, pari a quasi un miliardo di franchi, delle banconote della sesta serie non cambiate finirà in buona parte nelle casse della Confederazione, dei Cantoni e del Fondo svizzero di soccorso per danni causati dalla natura.
Treni diretti fra Svizzera e Londra, firmata una dichiarazione d’intenti
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dopo aver sottoscritto una sfilza di accordi di carattere soprattutto economico-finanziario, Londra e Berna intendono rafforzare ulteriormente le relazioni stabilendo, a medio termine, un collegamento ferroviario diretto fra i due Paesi.
Questo contenuto è stato pubblicato al
I fisici del Cern di Ginevra hanno trasformato il piombo in oro. Le collisioni ravvicinate tra nuclei di piombo nell'acceleratore di particelle generano campi elettromagnetici che trasformano brevemente quelli di piombo in oro, ha annunciato il Cern.
Karin Keller-Sutter a Ginevra per continuare il dialogo con Washington
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Svizzera prosegue oggi il dialogo con Washington nel tentativo di evitare ulteriori dazi statunitensi del 31% sulle sue esportazioni.
Controlli alle frontiere, Beat Jans ha telefonato a Berlino
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il consigliere federale Beat Jans ha avuto ieri una conversazione telefonica con il ministro degli Interni tedesco Alexander Dobrindt, il cui Paese - mercoledì - ha inasprito la sua politica migratoria.
Sei crimini d’odio a settimana contro la comunità LGBTIQ+ in Svizzera
Questo contenuto è stato pubblicato al
In media in Svizzera si registrano quasi sei crimini d'odio a settimana nei confronti di persone LGBTIQ+: l'anno scorso ci sono stati 309 casi in totale, secondo la Helpline LGBTIQ. Dal 2020, le segnalazioni sono quintuplicate.
Raiffeisen corregge al ribasso previsioni PIL, pesano dazi e franco
Questo contenuto è stato pubblicato al
Sulla scia delle vertenze commerciali globali e del rafforzamento del franco Raiffeisen corregge sensibilmente al ribasso le stime sulla crescita dell'economia svizzera nel 2025.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Al termine di una lunga e infuocata campagna, il responso del popolo svizzero è stato chiaro e compatto: non si è registrata alcuna spaccatura tra le regioni linguistiche del Paese. L’iniziativa non ha trovato grazia nemmeno in Ticino, dove nei sondaggi della vigilia fautori e oppositori apparivano gomito a gomito: nel cantone italofono è stata…
No Billag, la sfida in Ticino sulla radiotivù pubblica
Questo contenuto è stato pubblicato al
Quale impatto avrebbe l'iniziativa che vuole abolire il canone per la Svizzera italiana?
Le opinioni di sostenitori e contrari a confronto.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dal rilevamento effettuato il 15 gennaio su Internet, al quale hanno partecipato 15’197 persone delle tre regioni linguistiche, emerge che il ‘no’ all’iniziativa prevale per il 63% nella Svizzera francese, 57% in quella tedesca e il 58% nella Svizzera italiana. A livello nazionale, quasi tre persone su cinque (59%) sarebbero contrarie alla modifica costituzionaleCollegamento esterno,…
Senza il canone radio-tv, programmi per le minoranze a rischio
Questo contenuto è stato pubblicato al
Abolire il canone nuocerebbe alla pluralità dei media e al processo di formazione delle opinioni, sostiene il governo svizzero.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.