
Oggi in Svizzera
Cari lettori,
oggi vorremmo sinceramente parlarvi d'altro ma non possiamo però esimerci ancora una volta dal raccontavi dei disagi procurati dalla pandemia, in particolare sulla salute psicologica dei nostri compatrioti, come indica una ricerca condotta a Basilea di cui riferiamo sotto.
Ma sul tema c'è anche da registrare la notizia che il nostro ministro degli Esteri Ignazio Cassis ha ricevuto la prima dose di vaccino anti-Covid: possiamo quindi sperare - anche se in realtà non lo dubitavamo affatto - che gli ottimi rapporti con i nostri vicini non rischiano di essere compromessi da possibili temporanei impedimenti della nostra diplomazia.
Ma questa, a ben vedere, è tutta un'altra storia…
Buona lettura

Dopo quasi tre anni la comunità cattolica della Svizzera centro-orientale ha un nuovo vescovo: Joseph Bonnemain guiderà la diocesi di Coira.
Schiarita all’interno del mondo cattolico retico, che navigava in acque agitate dal ritiro di Vitus Huonder nel maggio 2019. Papa Francesco ha infatti nominato l’ex giudice del tribunale ecclesiastico grigionese 72enne alla carica di vescovo di Coira.
Joseph Bonnemain faceva parte della triade indicata dalla Santa Sede ma lo scorso mese di novembre i 24 canonici della diocesi, riuniti per eleggere il successore di Vitus Huonder, non hanno accettato nessuno dei nomi proposti.
All’origine dei dissidi c’era il mai sopito scontro tra conservatori e progressisti, che è culminato nell’espulsione del vicario generale Martin Kopp. Vista comunque l’età del prelato molti commentatori interpretano la sua nomina come un incarico di tipo transitorio.
- Il servizio di tvsvizzera.it sul nuovo vescovo di Coira.
- La nomina di Joseph Bonnemain su rsi.chCollegamento esterno.
- Ecco come il portale catt.ch della Chiesa cattolica svizzera ha riportato la notiziaCollegamento esterno.

Il Covid-19 sta intaccando anche la salute mentale degli svizzeri: uno su cinque, indica una ricerca, soffre di disturbi psicologici legati al confinamento.
Le misure restrittive imposte dalle autorità per circoscrivere i contagi di coronavirus stanno mettendo a dura prova la popolazione. Secondo uno studio condotto dall’Università di Basilea il 18% degli interpellati dichiara di avere sintomi depressivi gravi a causa delle chiusure e delle limitazioni alle libertà personali.
Prima della pandemia era solo il 3% dei confederati che lamentava disagi di questa natura. Ma a preoccupare sono soprattutto i più giovani, il 29% dei quali manifesta un malessere mentale indotto dal semi-lockdown.
Per questo motivo alcuni studiosi avvertono che un terzo confinamento potrebbe avere conseguenze ben peggiori sulla salute, in particolare a livello psicologico, di quelle provocate dal coronavirus.
- L’articolo del Corriere del Ticino onlineCollegamento esterno sulla ricerca basilese.
- Il coronovirus fonte di stress, come ne riferisce swissinfo.ch
- Gli effetti del Covid-19 sulla salute mentale della popolazione svizzera nello studio pubblicato dal Dipartimento federale di sanità pubblica (Ufsp).

Si moltiplicano nel paese gli inviti al governo federale affinché vengano allentate le restrizioni contro la pandemia.
In questi giorni politici e organizzazioni economiche stanno esercitando pressioni sul Consiglio federale in vista della sua seduta di mercoledì, in cui potrebbe essere deciso un parziale allentamento delle misure anti-Covid.
Economiesuisse e Unione svizzera degli imprenditori hanno proposto un piano di progressiva uscita in quattro tappe, a partire dal prossimo 1° marzo, dal semi-confinamento mentre Gastrosuisse ha chiesto l’immediata riapertura dei ristoranti.
In particolare sono presi di mira l’obbligo del telelavoro, il limite di cinque persone per le riunioni e la chiusura dei negozi non essenziali.
Tra i partiti che più si stanno battendo su questo tema si sta distinguendo l’Udc ma anche dai cantoni si sono levate numerose voci in favore di una graduale ripresa delle normali attività, di cui Berna dovrà tenere conto nelle prossime settimane.
- Le pressioni sul governo federale nel servizio di rsi.chCollegamento esterno.
- La presa di posizioneCollegamento esterno dell’associazione mantello economiesuisse sulla fine del confinamento.
- L’impatto del Covid-19 sull’economia nelle previsioni per il 2021 riportate da swissinfo.ch.

Il fastoso viaggio ad Abu Dhabi del consigliere di Stato ginevrino Pierre Maudet è approdato in aula.
Si è aperto oggi al Palazzo di giustizia di Ginevra il processo contro l’ex astro nascente del Plr, accusato di accettazione di indebito vantaggio in relazione al suo lussuoso soggiorno nel 2015 negli Emirati Arabi.
In quell’occasione Pierre Maudet, con la famiglia e il suo stretto collaboratore, è stato ospite del principe ereditario Bin Zayed Al Nahyan, alloggiando in un sontuoso palazzo. Il valore della vacanza offerta è stato stimato in 50’000 franchi. Ma il consigliere di Stato ginevrino deve anche discolparsi per un controverso sondaggio, costato 34’000 franchi ai contribuenti, che ha promosso per presunti interessi personali.
Il processo, che vede imputate anche altre quattro persone, costituisce una tappa decisiva per il futuro politico del ministro dimissionario, scaricato dal Consiglio di Stato e dal suo partito: il 7 marzo intende infatti correre alle suppletive cantonali per il posto vacante in governo.
- L’apertura del processo contro Pierre Maudet raccontato da rsi.chCollegamento esterno.
- Un consigliere di Stato in tribunale su laregione.chCollegamento esterno.
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