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Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

Alla fine è arrivato il tanto sospirato via libera di Bruxelles al certificato Covid svizzero.

Dal primo luglio, data in cui è entrato in vigore il Green Pass europeo, si respirava una certa tensione a Berna e dintorni. C'è infatti chi temeva vendette per l'interruzione unilaterale dei negoziati sull'Accordo istituzionale con l'UE e la bocciatura del caccia europeo Eurofighter, a cui il Dipartimento federale della difesa aveva preferito l'americano F-35. E intanto i giorni passavano…

Oggi finalmente la bella notizia. Da domani i titolari del documento cartaceo o elettronico elvetico, con relativo codice QR, potranno viaggiare senza particolari formalità nei paesi dell'Unione. Ma in ogni caso non dimenticate che anche nella Confederazione non mancano certo i luoghi di pregio dove trascorrere le proprie vacanze, come ha ripetuto Svizzera Turismo nella notizia di cui riferiamo nel nostro bollettino quotidiano.

Buona lettura

referendum legge covid
Keystone / Peter Klaunzer

Gli oppositori alla Legge Covid-19 non si danno per vinti: depositate a Berna le firme per un secondo referendum contro le norme adottate dal Parlamento per contenere la pandemia.


Il risultato delle urne dello scorso 13 giugno, data in cui gli svizzeri hanno confermato con il 60,2% dei voti la Legge Covid-19, è stato netto e chiaro, ma la vertenza è destinata a proseguire.

Tre organizzazioni hanno fatto sapere oggi di avere inoltrato quasi 62’000 adesioni scritte alla Cancelleria federale per dare avvio a un’altra consultazione popolare che si terrà il prossimo 28 novembre.

Il nuovo referendum, come hanno precisato i promotori, contesta in particolare gli emendamenti votati dalle Camere lo scorso mese di marzo. A loro giudizio le disposizioni relative al certificato Covid discriminano i non vaccinati. Inoltre, hanno obiettato, con queste norme vengono attribuiti poteri eccesivi e ingiustificati al Consiglio federale.  

Ufficio di collocamento
© Keystone / Christian Beutler

La disoccupazione cala per il quinto mese consecutivo in Svizzera (2,8% a fine giugno, -0,3 in un mese) e torna a livelli pre-pandemia. Ma non ne beneficiano gli ultracinquantenni (+0,1% in un anno) e i cantoni romandi.

Ad essere i più colpiti dal fenomeno sono sempre i cantoni francofoni dove però si torna sotto la soglia psicologica del 5%. Il primato negativo, con il 4,9%, spetta a Ginevra, seguito da Giura (4,7%), Neuchâtel e Vaud (entrambi 3,9%). Valori relativamente alti anche a Basilea Città (3,8%) e Argovia (3,4%) mentre Appenzello Interno è il cantone con meno disoccupati (0,8%).

Oltre alle differenze regionali, emergono peculiarità relative alla provenienza e all’età delle persone interessate: l’indice dei senza lavoro tra gli svizzeri è del 2% (-0,2 in un mese) e del 5% (-0,5) tra gli stranieri mentre la categoria più colpita è quella degli ultracinquantenni (3%).

L’ampio uso del lavoro ridotto, come misura di protezione sociale ed economica durante la pandemia, si riflette sui dati diffusi da Berna: in aprile erano 304’284 i beneficiari delle indennità, ovvero 36’669 in meno (-11%) rispetto al mese precedente ed erano 41’019 le aziende coinvolte (-23%).

Dieudonné
Keystone / Laurent Gillieron

Il comico M’bala Dieudonné è stato condannato per discriminazione razziale a una pena pecuniaria di 180 aliquote giornaliere di 170 franchi dal Tribunale di Ginevra.

Il controverso artista francese era finito sotto processo per aver espresso tesi negazioniste in relazione allo sterminio degli ebrei perpetrato dai nazisti nel corso della Seconda guerra mondiale.

Accuse che gli erano state contestate in seguito a due esibizioni a Ginevra e a Nyon nel corso del 2019. Alla fine del suo spettacolo “En vérité” uno dei personaggi affermava che “le camere a gas non sono mai esistite”.

M’bala Dieudonné è già stato condannato diverse volte in Francia per le sue esternazioni d’incitamento all’odio. Proprio venerdì scorso gli era stata inflitta una pena detentiva di quattro mesi e un’ammenda di 10’000 euro in relazione a due distinti episodi.

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Ti-press

Prima della pandemia un turista su venti proveniva dall’Italia e Svizzera Turismo intende ora riconquistare l’interesse dei vicini meridionali.

In questi giorni nelle centralissime Piazza Gae Aulenti a Milano e Piazza della Vittoria a Genova le esposizioni allestite dall’ente turistico elvetico (sette panchine particolari) promuovono le bellezze naturali e culturali della Confederazione.

Una campagna che si avvale di testimonial celebri come l’ex campione di sci Giorgio Rocca e la conduttrice Michelle Hunziker, come precisa nell’intervista su tvsvizzera.it, la responsabile di Svizzera Turismo nel Belpaese Christina Gläser    

Un occhio di riguardo viene riservato all’universo femminile. Il 75% dei turisti che prenotano viaggi d’avventura, culturali e naturalistici sono infatti donne. Per loro è stata concepita un’iniziativa particolare: la scalata in cordata con guide professioniste di tutte le 48 cime oltre i 4’000 metri della Svizzera in sei mesi. E poi, sottolinea Christina Gläser, ci sono offerte accessibili a tutte le tasche e “la nostra natura è gratuita”.

  • L’intervista alla direttrice di Svizzera Turismo per l’Italia Christina Gläser su tvsvizzera.it.
  • Le ultime cifre confortano gli operatori elvetici del settore, come evidenzia il servizio di tvsvizzera.it.
  • Due testimonial d’eccezione per il turismo elvetico: Roger Feder e Robert De Niro in un ironico video di Svizzera Turismo.

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