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profughi

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

quanto le drammatiche notizie provenienti dall'Ucraina si stanno riflettendo sulla nostra quotidianità? Non sono in grado di dare una risposta soddisfacente a questo quesito ma posso però dirvi che nella Confederazione sono ormai introvabili i contatori Geiger, quegli strani aggeggi che misurano il livello delle radiazioni nell'aria.

E la domanda di scorte alimentari d'emergenza e di compresse di iodio, che vengono solitamente usate in caso di contaminazione nucleare, è sensibilmente aumentata negli ultimi giorni.  

Noi comunque ci intestardiamo a voler pensare positivo, come recitava qualche tempo fa un noto artista italiano. E spero che questo traspaia dalle notizie che vi proponiamo qui di seguito,

buona lettura.

profughi
Keystone / Pawel Supernak

Berna è pronta ad accogliere i rifugiati ucraini nel quadro del sistema di distribuzione che sarà adottato dall’UE. Lo ha affermato la consigliera federale Karin Keller-Sutter prima della riunione di oggi dei ministri degli interni europei a Bruxelles.


A tale scopo, ha sottolineato la responsabile del Dipartimento di giustizia e polizia (Dfgp), la Confederazione attende l’attivazione della direttiva comunitaria sulla protezione temporanea dei profughi da parte dell’UE, analoga allo statuto S su cui si esprimerà a breve il governo federale e che viene applicato in Svizzera nelle situazioni di emergenza umanitaria.

In concreto questo significa che i cittadini del paese aggredito dalla Russia, una volta scaduti i 90 giorni di soggiorno consentito senza visto nell’area Schengen, potranno essere ammessi al trattamento previsto dallo statuto S, che contempla anche la possibilità di svolgere un’attività lavorativa e di percepire prestazioni sociali.

In proposito però le opinioni in Svizzera non sono unanimi. Partiti e organizzazioni di sinistra rilevano infatti che lo statuto S offre ai rifugiati meno diritti rispetto alla direttiva europea, di cui chiedono l’applicazione diretta nell’ordinamento elvetico. Una posizione che non è però condivisa dalla maggioranza dei partiti.

soldi
© Keystone / Ti-press / Alessandro Crinari

Non ci sarà nessun tetto alle retribuzioni dei manager delle aziende di proprietà della Confederazione. La Camera alta ha di nuovo affossato il progetto votato dal Consiglio Nazionale.


Per la maggioranza dei senatori l’iniziativa parlamentare depositata nel 2016 dalla socialista basilese Susanne Leutenegger Oberholzer è troppo generica, non tiene conto delle condizioni del mercato, ed è superata dai correttivi introdotti negli ultimi anni. Inoltre, sempre per il Consiglio degli Stati, lede il principio di separazione dei poteri.

Nel corso del dibattito, in cui i senatori hanno rifiutato l’entrata in materia sul tema con 27 voti contro 13, il ministro Ueli Maurer ha osservato che pur non essendo contrario al principio in sé, la questione non può essere regolata per legge.

E in ogni caso, hanno osservato gli oppositori al progetto, attualmente nessuno dei dirigenti delle sette aziende statali o parastatali interessate (Ferrovie federali, Posta, Ruag, Suva, Swisscom, Skyguide e Ssr) percepisce onorari superiori a quelli di un ministro federale, come indicato nell’iniziativa parlamentare, che si aggira attorno al milione di franchi.

giovane
Keystone / Matthias Bein

Negli ultimi dieci anni sono aumentati lo stress psicologico e l’abuso di alcolici tra i giovani ma preoccupa soprattutto la quota di quelli che hanno avuto pensieri suicidi, passata dall’11% al 20% dal 2015 al 2019.


L’indagine condotta nell’ambito del progetto ” Young Adult Survey Switzerland (YASS)”, realizzato nei centri di reclutamento e presentato oggi a Berna, mette in evidenza come il disagio psicologico tra gli adolescenti sia correlato agli abbandoni scolastici e a livelli di istruzione inadeguati tra le nuove generazioni.

Il quadro che emerge dallo studio è comunque in parte contraddittorio. Se da un lato la soddisfazione nei confronti della propria vita resta molto elevata (al 79% nel 2019), il numero degli insoddisfatti è in crescita (dal 10% nel 2011 al 21% nel 2019), soprattutto fra i gruppi socio-demografici più vulnerabili.

Inoltre se da un lato si assiste a un calo dei fumatori (dal 25% al 17% in dieci anni), dall’altro è meno gettonata la pratica dello sport (dall’84% al 74%). Una certa rilevanza ha il dato relativo alla tolleranza tra i giovani: l’indagine registra infatti un calo dell’omofobia (dal 30% nel 2011 al 21% nel 2015), come pure della xenofobia (dal 45% nel 2011 al 29% nel 2019).

spesa
© Keystone / Gaetan Bally

Continua la corsa dei prezzi al consumo in Svizzera, spinta dall’incremento del costo dei prodotti energetici e delle materie prime. A febbraio, il relativo tasso è aumentato dello 0,7% rispetto al mese precedente.


Su base annua si assiste a un rincaro del 2,2% che è comunque inferiore, ha segnalato l’Ufficio federale di statistica (Ust), al +5,8% registrato nello stesso periodo nell’area dell’euro.

A far lievitare i prezzi, spiegano sempre gli analisti di Neuchâtel, hanno contribuito anche gli affitti delle abitazioni e i costi per il riscaldamento. Un’evoluzione inversa è stata osservata sul costo dei pernottamenti alberghieri e di prodotti freschi come le bacche.

A incidere sono stati soprattutto i beni importati, che si sono apprezzati dell’1,4% in un mese e del 4,9% su base annua mentre i prodotti indigeni hanno visto una progressione ridotta (rispettivamente dello 0,4% e dell’1,3%).

  • La Svizzera è minacciata dall’aumento dei prezzi, scriveva due giorni fa tio.chCollegamento esterno.
  • Anche per le abitazioni di proprietà si assiste a un balto in avanti dei valori, riporta swissinfo.ch.

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