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Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

non c'è stato nessun ripensamento, dall'11 ottobre, ha confermato oggi il governo, i test per l'ottenimento del Green pass saranno a pagamento (salve alcune eccezioni).

Fine della vicenda? Forse no, se proprio negli ultimi giorni sono trapelate voci sulle imminenti dimissioni di Ueli Maurer, di cui sono noti i dissensi in merito alla politica condotta da Berna sulla pandemia.

Oggi il presidente Udc Marco Chiesa si è affrettato a smentire queste illazioni ma le acque paiono sempre agitate, come testimoniano gli interventi critici giunti da varie parti in questi complicati giorni.

Ma oggi, come potrete constatare sotto, si è parlato anche di altro.

Buona lettura.

ue bandiera
Keystone Martin Ruetschi

La Commissione europea si è rallegrata per la decisione delle Camere federali di versare, senza condizioni, il secondo miliardo di coesione all’Ue.

Per Bruxelles il voto del parlamento elvetico di ieri costituisce una “contropartita naturale e logica alla partecipazione della Svizzera al più importante mercato interno del mondo”.

Giunge quindi a conclusione il tortuoso percorso del secondo contributo miliardario in favore dell’integrazione dei paesi dell’Est, che in un primo tempo era stato condizionato dal parlamento elvetico alla revoca delle discriminazioni subite da Berna, in ambito borsistico, universitario e nella ricerca.

Intanto però altre nubi si stagliano all’orizzonte. Nella nota odierna la Commissione UE ha infatti rivendicato l’introduzione di un meccanismo di pagamento vincolante per il futuro, con il quale la Confederazione dovrebbe garantire un contributo finanziario conforme agli standard dell’Ue e degli Stati dello Spazio economico europeo. Una proposta nuova su cui l’adesione di Berna è tutt’altro che scontata.

anticorpi monoclonali
Keystone / Rothermel

Una nuova terapia contro il Covid-19 sviluppata dall’istituto Humabs BioMed di Bellinzona è ora disponibile in Svizzera. Il farmaco, a base di anticorpi monoclonali, si chiama Sotrovimab e la Confederazione ne ha già acquistate tremila dosi.

Il preparato, che è in attesa di omologazione da parte di Swissmedic, deve essere somministrato nelle fasi iniziali dell’infezione per dispiegare tutta la sua efficacia e prevenire ospedalizzazioni e decessi dei pazienti.

In poche parole, l’anticorpo sintetizzato dall’istituto ticinese, in collaborazione con l’inglese GlaxoSmithKline, si attacca alla proteina Spike del virus Sars-cov2 impedendogli di entrare nelle cellule e di moltiplicarsi. Nel contempo provvede anche a sollecitare il sistema immunitario.

In ogni caso, avvertono gli esperti, il nuovo agente terapeutico non è che un ulteriore strumento a disposizione nella lotta contro la pandemia, da impiegare in combinazione con le campagne vaccinali e con le altre misure preventive come l’uso della mascherina.

expo
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Si è aperta a Dubai la più grande esposizione universale della storia, la prima in un paese arabo, che vede, come di consueto, la partecipazione elvetica che è frutto di una partnership pubblico-privato.

Il padiglione svizzero, connotato da una facciata a forma di imbuto e a specchio e da un tappeto rosso di 700 m2 che accoglie i visitatori, offre un’immagine di paese innovativo, una caratteristica che può vantare su scala internazionale.

La presenza elvetica all’evento, che richiesto un investimento stimato a 16,5 milioni di franchi, è finalizzata, nelle intenzioni di Berna, a rafforzare le relazioni con i partner commerciali della Svizzera in Medio Oriente e a migliorare le prestazioni economiche e l’attrattiva turistica della Confederazione.

L’ambasciatore elvetico negli Emirati Arabi e nel Bahrein Massimo Baggi, nell’intervista pubblicata da swissinfo.ch, ha in proposito sottolineato, a margine della partecipazione all’Expo, come la Confederazione abbia contribuito al miglioramento della situazione dei diritti umani nella regione.

dakar
Keystone / Anthony Anex

Come rendere autonome giovani donne in paesi meno fortunati dal profilo economico dei nostri? È un quesito che di è posto Lorenzo Rovelli, 28enne di Tesserete, nel Luganese, con una formazione universitaria in ingegneria chimica ed energie rinnovabili che ha voluto dare una svolta alla sua vita, finendo a Dakar, in Senegal dove collabora a un progetto Onu a sostegno delle donne impiegate in agricoltura.

In precedenza ha lavorato 4 anni ad Haiti, sempre nell’ambito di un programma Onu per assicurare un futuro professionale ad adolescenti. Altro continente ma problematiche analoghe insomma.

Ma i profili degli espatriati, per le più svariate ragioni, che ci propone questa settimana il sito rsi.ch, contemplano anche il ritratto di Marco Driussi, docente di filosofia alle scuole professionali ticinesi che ha pensato bene di fare il volontario a Tapachula, nello Stato messicano del Chiapas, per un’ong australiana.

Chi ha lasciato invece in modo stabile, da ormai dieci anni, la Svizzera italiana per gli States è Francesca Graf, che riesce persino a vedere parecchie similitudini tra la sua Valle di Muggio e Nevada City, in California.

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