Gay Pride a San Paolo, la sfida LGBT a Bolsonaro
Centinaia di migliaia di persone hanno partecipato al Gay Pride di San Paolo sfidando il clima conservatore ostile del nuovo Brasile governato da Jair Bolsonaro.
Il nuovo presidente di estrema destra, noto per le sue affermazioni razziste e intolleranti verso gli omosessuali, ha infatti definito negli scorsi giorni "un errore" la sentenza con la quale la Corte suprema del paese aveva criminalizzato l'omofobia.
Alla variopinta sfilata lungo le strade della metropoli brasiliana - che secondo gli organizzatori ha riunito tre milioni di persone - hanno preso parte anche numerosi eterosessuali, come la 19enne Marina Fernandes, che finora non era mai stata a un Gay Pride: "Sono venuta qui perché provo dell'empatia e perché credo nel rispetto per gli altri. Non bisogna necessariamente essere omosessuali per condividere questi sentimenti".
Lungo l'Avenida Paulista il popolo LGBT ha camminato attorno ai 19 carri sui quali si sono esibiti l'ex Spice Girl Mel C e noti artisti brasiliani come Karol Conka, Iza, Luisa Sonza e Mateus Carrilho.
Per l'occasione le strade sono state decorate, così come le vetrine di molti negozi che avevano i colori del movimento che si batte per i diritti dei gay. "I pregiudizi hanno un rimedio, l'educazione" riportava lo striscione appeso sul carro che guidava il corteo.
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