Berna condanna senza mezzi termini la sommossa di Brasilia
Le forze dell'ordine stanno smantellando l'accampamento allestito dai sostenitori di Jair Bolsonaro davanti al quartier generale dell'esercito.
Keystone / Andre Borges
L'assalto ai palazzi istituzionali avvenuto domenica a Brasilia da parte dei sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro ha scatenato reazioni di condanna in tutto il mondo. La Svizzera ribadisce "il suo sostegno alle istituzioni brasiliane e alla democrazia".
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tvsvizzera.it/mar con agenzie
Mentre in Brasile le forze antisommossa stanno sfollando i sostenitori e le sostenitrici di Jair Bolsonaro, accampatisi nella periferia della capitale Brasilia, da tutto il mondo affluiscono reazioni di condanna dopo quanto successo domenica, quando una folla di migliaia di persone ha preso d’assalto il Parlamento e altri centri del potere.
In un tweet il Dipartimento federale degli affari esteri ha “ribadito il suo sostegno alle istituzioni brasiliane e alla democrazia” e in un altro messaggio il presidente della Confederazione Alain Berset ha condannato con fermezza gli atti di violenza. “Il rispetto per la democrazia e il dibattito pacifico fanno parte dei valori che Svizzera e Brasile condividono. Esprimo la mia profonda solidarietà al popolo e alle istituzioni, così come al presidente Lula”, ha aggiunto Berset.
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Dello stesso tenore le reazioni giunte dalle altre capitali. Anche Pechino e Mosca hanno condannato senza troppi giri di parole quanto accaduto e hanno espresso il loro sostegno al neoeletto presidente. In Italia, Giorgia Meloni ha dichiarato che “le immagini dell’irruzione nelle sedi istituzionali sono inaccettabili e incompatibili con qualsiasi forma di dissenso democratico; è urgente un ritorno alla normalità ed esprimiamo solidarietà alle istituzioni brasiliane”.
L’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, 67 anni, che si trova da giorni in Florida, dove ha anche incontrato Donald Trump, ha da parte sua condannato l’attacco, ma ha respinto “le accuse, senza prove” attribuitegli da Luiz Inacio da Silva. “Durante tutto il mio mandato sono sempre stato nel perimetro della Costituzione, rispettando e difendendo le leggi, la democrazia, la trasparenza e la nostra sacra libertà”, ha dichiarato Bolsonaro.
Nel corso della giornata di lunedì, Bolsonaro è poi stato ricoverato in ospedale di Orlando, dove è “sotto osservazione” per “problemi addominali”, stando a quanto scritto su Instagram dalla moglie Michelle.
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Circa 1’500 arrestati
In Brasile intanto si sta muovendo la magistratura. Il ministro della giustizia brasiliano, Flavio Dino, ha reso noto che finora sono “circa 1500” le persone arrestate.
Secondo Dino, ci sono 50 squadre al lavoro per raccogliere testimonianze e dare seguito agli arresti. Il Ministero della giustizia ha aperto un canale per l’invio di denunce via mail da parte di chiunque voglia segnalare eventuali ipotesi di reato. Sono già pervenute più di 13’000 segnalazioni.
Domenica sono stati compiuti 209 arresti in flagranza di reato e altri 1200 individui sono stati arrestati lunedì, per la maggior parte persone che si trovavano nell’accampamento di bolsonaristi installato vicino alla caserma dell’esercito. Inoltre, la polizia stradale federale ha sequestrato 40 autobus, alcuni dei quali “in viaggio”.
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A quanto pare si tratta di un caso isolato: il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) non è a conoscenza di altri connazionali coinvolti in una situazione simile.
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