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Il paradosso venezuelano: la benzina scarseggia

auto incolonnate
Auto incolonnate a Caracas in attesa di fare benzina. Copyright 2020 The Associated Press. All Rights Reserved.

Quasi gratuita fino a lunedì, la benzina costa da lunedì 50 centesimi di dollaro nelle stazioni di servizio private, un prezzo quasi proibitivo in un paese in cui lo stipendio minimo non supera i tre dollari.

Nonostante le enormi riserve di greggio, il Venezuela soffre di una grave carenza di carburante, dovuta da un lato alle scarse capacità di raffinazione, dall’altra alla produzione che è crollata negli ultimi anni.

Questa situazione si è ulteriormente aggravata con la crisi causata dal coronavirus. Per far fronte alla situazione, il presidente Nicolas Maduro ha adottato una soluzione drastica. Da lunedì i venezuelani avranno diritto a 120 litri di benzina al mese al prezzo sussidiato di 2,5 centesimi di dollaro in circa 200 stazioni di servizio scelte dal governo. Oltre questa quantità, potranno fare il pieno pagando invece 50 centesimi al litro nelle stazioni private.

Il servizio del TG:

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L’annuncio sui prezzi dei carburanti giunge nel momento in cui delle petroliere iraniane sono giunte nel paese per consegnare benzina e altri prodotti petroliferi. L’arrivo delle navi ha causato un nuovo episodio di tensione tra Caracas e Washington, che denuncia il sostegno di Teheran al regime di Maduro. Sia l’Iran che il Venezuela, ricordiamo, sono sotto embargo americano.

Il calo della produzione di greggio in Venezuela è crollato negli ultimi anni. Le autorità chaviste spiegano questo crollo con le sanzioni economiche americane, mentre gli esperti lo imputano soprattutto alla cattiva gestione e alla mancanza di investimenti nel settore petrolifero.

Nel 1989, quando al potere c’era Carlos Andrés Perez, un aumento del prezzo della benzina aveva fatto esplodere la protesta popolare. Per reprimere la rivolta – il cosiddetto ‘Caracazo’ – era intervenuto l’esercito. Ufficialmente 380 persone avevano perso la vita.

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