“Passi avanti” nei rapporti tra Svizzera e UE
La segretaria di Stato Livia Leu, che ha incontrato a Bruxelles il negoziatore dell'Unione europea Juraj Nociar, ha dichiarato al termine del vertice che non è ancora il momento di passare a trattative vere e proprie ma “stiamo avanzando".
Ai media la rappresentante della Confederazione ha precisato che sui colloqui ha influito la decisione presa a fine marzo dal Governo elvetico di elaborare i parametri di un mandato negoziale entro l'estate.
Il nodo della libera circolazione
La segretaria di Stato ha comunque precisato che, anche dopo questo nono round di colloqui esplorativi, rimangono questioni aperte, prime fra tutte quella che concerne la libera circolazione delle persone.
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Restano infatti da sciogliere gli annosi nodi riguardo alla protezione dei salari e all'immigrazione, che stanno particolarmente a cuore a Berna.
Un mese fa il consigliere federale Ignazio Cassis e il vicepresidente della Commissione europea Maros Sefcovic avevano convenuto che nelle prossime settimane si dovranno trovare soluzioni approfittando dell'attuale momento positivo.
L’esecutivo aveva stabilito a fine marzo i punti chiave di un mandato negoziale.
Nuovo incontro a fine maggio
Il prossimo appuntamento ufficiale fra le le parti è in calendario per il 30 maggio. Nel frattempo, le discussioni continueranno a livello tecnico. Secondo quanto affermato dalla segretaria di Stato, il Consiglio federale prenderà posizione alla fine del mese di giugno.
Da parte sua, la Commissione europea ha scritto dopo il bilaterale Leu-Nociar che l'obiettivo dovrebbe essere quello di "concludere i colloqui esplorativi il più rapidamente possibile e i successivi negoziati entro l'estate del 2024".
Anche Berna vuole compiere passi avanti velocemente, ha garantito Leu, che ha però aggiunto che ciò dipenderà dalla flessibilità di Bruxelles nel rispondere alle preoccupazioni della Svizzera.
Nel maggio 2021 Berna aveva deciso di non dare seguito all'Accorso istituzionale che avrebbe dovuto far fare un salto di qualità nelle relazioni tra Svizzera e UE.
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