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“Più innovazione e meno ideologia”

Il presidente della Confederazione Ueli Maurer mentre parla al summit Onu sul clima a New York
Il presidente della Confederazione Ueli Maurer al summit Onu sul clima a New York. Keystone / Jason Decrow

Le controversie politiche sui cambiamenti climatici impediscono un'analisi chiara della situazione. "Il mondo ha bisogno di più progresso tecnologico e meno ideologia". Così il presidente della Confederazione Ueli Maurer al summit sul clima dell'ONU a New York.

Il consigliere federale Maurer ha anche chiesto di estendere l’orizzonte di pianificazione per le misure contro il cambiamento climatico a tutto il secolo. Come Paese alpino, la Svizzera è particolarmente colpita dai cambiamenti climatici: con lo scioglimento dei ghiacciai, con la neve che cade sempre meno e le frequenti frane in montagna, parte dell’identità e della tradizione svizzera sta scomparendo, ha sottolineato.

Investimenti nella ricerca e dello sviluppo

Per trovare risposte alle questioni climatiche, è necessario investire di più nella ricerca e nello sviluppo. In questo contesto, Maurer ha presentato l’iniziativa PactaCollegamento esterno, promossa dai Paesi Bassi e dalla Svizzera: uno strumento che consente agli investitori di misurare l’impatto climatico dei loro impegni finanziari e di confrontarlo con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.

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Trovare soluzioni realistiche

Al termine del suo discorso, il consigliere federale ha ripetuto ai rappresentanti dei media presenti a New York che non vede di buon occhio le discussioni “di pancia” legate al clima, poiché “bisogna essere pragmatici per trovare delle soluzioni”. Esse, ha aggiunto, sono solitamente più tecniche che ideologiche.

Si ai giovani in piazza e politici più pragmatici

I giovani hanno il diritto di manifestare e di esigere misure, ha proseguito Maurer, ma la politica non ha bisogno di un tale clamore, quanto piuttosto di analizzare la situazione e trovare soluzioni pragmatiche e realistiche. “Ci vogliono anni di preparazione per attuare politicamente le proposte, ci vuole la definizione degli obiettivi, la presentazione del messaggio alla popolazione, aspettare i risultati del voto, fornire fondi per l’attuazione e molto altro ancora. Penso che i giovani e i politici vogliano la stessa cosa, ma non negli stessi tempi, ha ribadito il presidente della Confederazione.

Intervista a Franz Perrez, l’ambasciatore svizzero per l’ambiente all’ONU


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