Merkel convitata di pietra a Davos
A otto mesi dalle elezioni politiche in Germania sembra che Angela Merkel abbia operato una scelta di basso profilo. Così si spiegherebbe la decisione di disertare il Forum di Davos apertosi ieri con l’intervento del presidente cinese Xi Jinping.
Ma pur essendo assente al vertice grigionese la Cancelliera tedesca resta al centro delle discussioni in questa delicatissima fase dei rapporti internazionali. Secondo la giornalista della Deutsche Welle, Manuela Kasper-Claridge, “non ha voluto mostrarsi con i potenti del mondo” per non rinfocolare le critiche di coloro che ritengono che preferisca agire da leader nello scacchiere internazionale piuttosto che occuparsi delle problematiche interne tedesche.
In generale sembra prevalere tra gli osservatori l’opinione che alla fine la responsabile del governo di Berlino sarà rieletta ma le tensioni europee e mondiali, rinvigorite dalla crisi dei migranti, dalla Brexit e dall’elezione alla Casa Bianca di Donald Trump, hanno dissolto come neve al sole le granitiche certezze di alcuni mesi fa, soprattutto alla luce dell’avanzata dei partiti populisti e xenofobi come Alternative für Deutschland.
Ma tra i partecipanti al WEF c’è anche chi considera il futuro inquilino della Casa Bianca un alleato per la dirigente tedesca. I suoi gratuiti e inusuali, per un presidente americano, attacchi dei giorni scorsi ad Angela Merkel, accusata di condurre politiche migratorie disastrose e di aver asservito ai suoi interessi l’Ue, potrebbero infatti suscitare alle urne un moto d’orgoglio dei tedeschi che non amano molto stili e ricette populiste. E magari hanno ancora in mente il “ich bin ein Berliner” di un altro, verosimilmente più illustre, presidente americano.
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