Sangallesi chiamati a decidere sulla "legge anti-burqa"
Dopo il Ticino anche nel canton San Gallo potrebbe entrare in vigore il divieto di dissimulazione del volto, soprannominato "legge anti burqa". A deciderlo sarà il popolo domenica 23 settembre.
La votazione è stata fissata in seguito a un referendum lanciato dalle sezioni giovanili dei socialisti, dei verdi e dei verdi liberali, contrari alla legge approvata di misura dal parlamento cantonale sangallese lo scorso anno.
Coloro che dissimulano il volto nei luoghi pubblici potrebbero essere sanzionati se minacciano la sicurezza o la pace sociale e religiosa, ciò che rende la misura meno incisiva di quella entrata in vigore in Ticino. A valutare caso per caso sarebbero le forze dell'ordine.
Secondo i favorevoli la popolazione auspica questa misura, che sarebbe "un'estensione ragionevole" dell'attuale divieto di dissimulare il volto limitato agli assembramenti che necessitano di autorizzazione, alle manifestazioni e agli eventi sportivi.
Per i contrari si tratta di pura propaganda politica. La nuova legge, secondo loro, è arbitraria, inutile e inefficace. Oltretutto, nel canton San Gallo risiedono pochissime persone che portano il burqa o il niqab. A farne le spese sarebbero solo i turisti arabi.
A livello federale è stata formalmente dichiarata riuscita lo scorso ottobre l'iniziativa popolare "Sì al divieto di dissimulare il proprio viso". Il testo si ispira all'articolo costituzionale già in vigore in Ticino. A livello cantonale su una simile misura si è espresso anche il canton Glarona, ma la legge è stata bocciata dalla popolazione.
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