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Megafusione bancaria in vista

La Paradepaltz di Zurigo sulla quale si affacciano le sedi di Ubs (centro) e Credit Suisse (destra). © Keystone / Gaetan Bally

Le due più grandi banche svizzere starebbero lavorando dietro le quinte in vista di una fusione che potrebbe dar la luce a un colosso bancario che non avrebbe eguali su scala europea.

Questo contenuto è stato pubblicato il 14 settembre 2020 - 20:58

Il presidente di UBS Axel Weber e quello di Credit Suisse Urs Rohner sono in trattative, ha rivelato lunedì il blog di informazioni finanziarie "Inside Paradeplatz".

Stando al contributo pubblicato sul blog, Weber avrebbe già avvertito delle discussioni in corso il ministro delle finanze, il consigliere federale Ueli Maurer, nonché l'Autorità di vigilanza sui mercati finanziari finanziari (Finma).

Condotto sotto il nome in codice "Signal" il progetto dovrebbe essere svelato al grande pubblico all'inizio del prossimo anno. La nuova banca potrebbe nascere ufficialmente alla fine del 2021, secondo Inside Paradeplatz, che cita fonti interne ai due istituti, nonché una fonte in seno alla società di consulenza americana McKinsey.

Contattate dall'agenzia finanziaria AWP, le due grandi banche non hanno voluto commentare quelle che definiscono speculazioni dei media.

Intanto a Zurigo i titoli di UBS (+1,12% a 11,28 franchi) e Credit Suisse (+1,79 a 10,01 franchi) registrano ampi guadagni dopo le voci su una loro eventuale futura fusione.

Una fusione poco probabile

Una maxi fusione UBS-Credit Suisse creerebbe grossi problemi, come la questione del ‘too big too fail’: mettere assieme la prima e la seconda banca in Svizzera darebbe vita a un colosso che, in caso di problemi, ne genererebbe altri a livello sistemico al Paese e alla piazza finanziaria. Credo quindi che né la Banca Nazionale né la FINMA (Autorità di vigilanza sui mercati finanziari, ndr) vedrebbero di buon occhio l’operazione.”

Commenta così Alberto Petruzzella, presidente dell’Associazione bancaria ticinese, l’indiscrezione del blog finanziario Inside Paradeplatz.

“C’è poi la questione della concorrenza: unire queste due banche creerebbe un attore che sul mercato, almeno in certi settori, non avrebbe più quasi concorrenza e può essere un problema” aggiunge Petruzzella.

Il servizio del telegiornale:

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tvsvizzera.it/fra con RSI
 

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