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Serena Dandini

L'uomo forte

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L’uomo forte

È l’uomo per me,

fatto apposta per me.

Mina, È l’uomo per me

A me è sempre piaciuto l’uomo forte, quello che non deve chiedere

mai, per intenderci.

Io ho bisogno di sicurezza, di sentirmi protetta, difesa, posseduta,

se no non mi innamoro…

Non so a voi, ma a me mi eccita un po’ di violenza, una frustatina

ogni tanto con la cinghia dei pantaloni, due schiaffoni ben

dati poco prima di fare sesso, cosette così. Ci godo a sentirmi un

tantino vittima, schiava, geisha, l’ha detto anche la psicologa che

non c’è niente di male, sono proiezioni, sogni, desideri, ma lui ci

ha preso la mano e non si è più fermato.

Come ho fatto a non capirlo? Avevo pure visto quella bella

campagna pubblicitaria per noi donne, quella che dice: «La violenza

ha mille volti, impara a riconoscerli». Ma come si fa se ha il

volto del tuo amante?

Dice pure: «Gli schiaffi sono schiaffi, scambiarli per amore fa

molto male». Ne so qualcosa adesso, ma all’inizio non era così

chiaro, dovrebbero farci dei corsi serali, delle ripetizioni per non

cadere in trappola, è una vita che ci insegnano ad assecondare gli

uomini, ora insegnateci a difenderci, a fermarli…

«Un compagno violento non ti accompagna nella vita, al massimo

all’ospedale.» È vero, mi ci ha accompagnato un paio di

volte, gentile, con la macchina: l’ho detto, a modo suo, ci teneva

a me, veniva anche per controllare che dicevo, ma io non lo avrei

mai denunciato, era il mio uomo, forte e invincibile, mi faceva

sentire finalmente protetta e invece ero io che dovevo proteggermi

da lui…

«Hai solo un modo per cambiare un fidanzato violento. Cambiare

fidanzato!» Giusto, hanno ragione, ma io avevo paura che

fosse lui a cambiarmi con un’altra, magari più giovane, più arrendevole,

più disponibile. Non è che un fidanzato lo trovi a ogni

angolo di strada, gli uomini so’ tutti già presi dalle parti mie, e io

non so stare sola, e poi pensavo che gli piaceva solo giocare, certo

ogni tanto andava giù un po’ troppo pesante e gliel’ho detto che

stava esagerando ma non sentiva ragioni, si rabbuiava e non mi

parlava per giorni, allora per addolcirlo facevo come voleva lui ma

per me non c’era più niente di eccitante.

Dicono bene: «Un uomo violento non merita il tuo amore,

merita una denuncia!».

Lo so, ci sono andata, ma il carabiniere di turno non c’era,

dice che era stato arrestato per aver ammazzato la moglie con la

pistola d’ordinanza… Dice: «Torni domani, oggi c’è confusione»,

ma nella mia vita c’è sempre stata confusione. Non è facile trovare

la strada in questo labirinto, a parte che sul lavoro. Lì non mi

confondo, sono commessa di intimo in un negozio della provincia

bene, la Civitavecchia che conta viene a servirsi da noi. Vendo

completini sadomaso alle mogli dei professionisti, dopo il successo

di quel libro lì, quello sulle sfumature di grigio-verde che ti

insegna come farti menare per bene, abbiamo avuto il picco di

vendite. Son tutti capetti che servono a risvegliare il desiderio nei

matrimoni un po’ spenti, è un lavoro delicato, devi stare attenta a

non vendere gli stessi articoli anche alle amanti, sennò succede un

patatrac, ma qui sta la bravura, ci vuole memoria visiva per fare

questo lavoro e io, modestamente, ero qualcuno nel campo

dell’intimo.

Mi ha strozzato ieri sera con un paio di mutandine modello

Folie de Paris, nuova collezione, pura seta, taglia 42, inserti in

pizzo sintetici, euro 27.

Ottima scelta.

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