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A processo per il raggiro dei diamanti

In penombra, primo piano di una mano che regge quella che appare come una pietra preziosa; cofanetto sulla dx.
Li ha prima offerti come garanzia, poi fatti sparire per ottenere un risarcimento dal creditore. RSI-SWI

È stato rinviato a giudizio un italiano di 68 anni residente in Francia, arrestato in Ticino per truffa e tentata estorsione. Sostanzialmente reo confesso, è accusato di aver ottenuto un consistente prestito offrendo come garanzia diamanti, peraltro finti, che ha poi fatto sparire per ottenere un risarcimento dal creditore.

Nel 2017, con un accordo finalizzato in un lussuoso albergo di Lugano, l’uomo aveva ottenuto prestiti per 700’000 euro da un connazionale conosciuto l’anno precedente sulla Costa Azzurra, offrendo in garanzia una partita di diamanti che dichiarava valere due milioni di euro.

Il creditore aveva accettato e depositato l’astuccio con le pietre in una banca di Chiasso.

Il ‘risarcimento’

La seconda trappola scatta nell’estate 2018, quando l’autore del raggiro chiede di poter recuperare parte dei preziosi. I due si recano insieme nell’istituto bancario e ritirano la custodia, che però risulta vuota.

Il 68enne comincia quindi a pretendere almeno metà il controvalore in denaro -300’000 euro, considerando i 700’000 già avuti come prestito- e il socio finge di accettare, salvo poi rivolgersi alla procura.

Da qui l’arresto del debitore: secondo gli inquirenti avrebbe tolto i diamanti, in realtà dei semplici zirconi, prima di chiudere il cofanetto, con l’intento appunto di esigerne il rimborso.

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L’uomo, incensurato, è tutt’ora in carcere. La difesa punterà a ridimensionare gli importi delle malversazioni: una parte del denaro sarebbe stata prestata prima di sottoscrivere l’accordo.

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