Smartphone e social media a scuola: è tempo di divieti?
Il dibattito sull'uso di smartphone e social media nelle scuole è più acceso che mai: sono molte le sfide, ma anche le opportunità legate a questi strumenti tecnologici nel contesto educativo svizzero.
L’uso degli smartphone nelle scuole svizzere è al centro di un acceso dibattito. Mentre alcuni Cantoni hanno già introdotto divieti, altri stanno valutando misure simili per contrastare la crescente dipendenza digitale tra le giovani generazioni.
Il Canton Ticino ha recentemente vietato l’uso degli smartphone durante le pause scolastiche, seguendo l’esempio di Vaud. Questa decisione è stata motivata dalla necessità di promuovere l’interazione sociale diretta tra gli studenti e ridurre i rischi legati all’uso eccessivo dei dispositivi.
Secondo esperti ed esperte, l’abuso di smartphone può portare a problemi di concentrazione, disturbi del sonno e difficoltà nelle relazioni interpersonali. La psicologa Emanuela Iacchia sottolinea come l’uso compulsivo dei social media possa generare ansia e depressione nei giovani.
Tuttavia, non tutti concordano sull’efficacia dei divieti. Alcuni educatori sostengono che sia più importante insegnare un uso consapevole della tecnologia. Il professor Luca Botturi dell’Università della Svizzera italiana evidenzia il potenziale didattico degli smartphone, se utilizzati correttamente.

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In Francia, il divieto di smartphone nelle scuole primarie e medie è in vigore dal 2018. Nonostante le iniziali resistenze, molti insegnanti francesi ora apprezzano i benefici di questa politica, notando un miglioramento nell’attenzione degli studenti e nelle interazioni sociali.
Il dibattito in Svizzera si concentra ora sulla ricerca di un equilibrio tra protezione ed educazione digitale. Mentre alcuni cantoni optano per restrizioni, altri preferiscono integrare l’uso consapevole della tecnologia nel curriculum scolastico.
La sfida per il sistema educativo svizzero sarà quella di sviluppare strategie che preparino le giovani generazioni a navigare responsabilmente nel mondo digitale, senza compromettere il loro benessere e le loro capacità di apprendimento tradizionali.

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