Mai così poche nascite in Svizzera come nel 2024

L’anno scorso nella Confederazione le donne hanno dato alla luce 78'300 bambini, un dato in calo per il terzo anno consecutivo.
La Svizzera non sfugge alle tendenze in atto in praticamente tutte le economie sviluppate, dove il tasso di natalità è in costante calo.
Il 2024 è stato il terzo anno consecutivo in cui si è assistito a un calo dei nati vivi, stando alle cifreCollegamento esterno rese note giovedì dall’Ufficio federale di statistica. Sono stati registrate 78’300 nascite, ovvero 1’800 (-2,2%) in meno rispetto all’anno precedente.
Salvo nel 2021, quando per effetto della pandemia di coronavirus si era assistito a un piccolo baby-boom, il numero medio di figli per donna (tasso di fecondità totale) è in costante calo dalla metà degli anni Sessanta del secolo scorso: da un picco di 2,68 figli nel 1964, si è scesi a 1,19 l’anno scorso.
La soglia di rinnovamento generazionale, ovvero il numero medio di figli per donna necessario per mantenere stabile la popolazione del Paese, pari a 2,1, è quindi sempre più lontana.
>> Confrontati con un calo delle nascite, molti Paesi stanno cercando di incitare le famiglie a fare più figli. Ma le politiche nataliste hanno molti limiti:

Altri sviluppi
La fecondità crolla in Svizzera, come quasi ovunque nel mondo
L’Ufficio federale di statistica rileva che l’anno scorso sono calate in particolare le nascite di terzi figli (-3,6%), seguite da quelle di secondi figli (-2,8%). Meno marcata la diminuzione delle nascite di primi figli (-1,5%). “Il calo del numero di nascite sta quindi rallentando l’espansione delle famiglie piuttosto che la fondazione di nuove – si legge nella nota. Queste tendenze sono già state osservate nei due anni precedenti”.
Sempre nell’anno in rassegna, il calo delle nascite è stato più pronunciato tra le donne sotto i 30 anni (-4,4%) che tra quelle di 30 anni o più (-1,5%). L’età media delle madri alla nascita del primo figlio si è attestata provvisoriamente a 31,3 anni.
A livello cantonale, Vallese, Basilea Campagna e Appenzello Esterno sono stati gli unici a registrare un aumento delle nascite. I Cantoni ad aver presentato il calo maggiore sono stati Appenzello Interno, una parte dei Cantoni della Svizzera centrale, nonché Sciaffusa e Giura.
Questo articolo vi interessa? Volete conoscere un po’ meglio la realtà svizzera e avere qualche informazione pratica sulla vita nella Confederazione? Abbonatevi alla nostra newsletter quindicinale.
L’incremento naturale più basso dal 1918
In undici Cantoni sono stati registrati più decessi che nascite. Le differenze più marcate sono state riscontrate in Ticino e a Berna, con un saldo negativo di -1’100.
Il maggior incremento naturale è invece stato rilevato nei Cantoni di Zurigo (+3’100) e Vaud (+1’600).
Complessivamente nel Paese sono decedute 71’900 persone, un dato simile a quello dell’anno precedente.
La differenza tra nascite e decessi si è così attestata a 6’300 persone, “il che rappresenta il valore più basso registrato dal 1918”.
Crollo dei matrimoni e più divorzi
I matrimoni registrati nel 2024 sono stati 36’800, 1’000 (-2,6%) in meno rispetto al 2023, in calo per il secondo anno consecutivo. Ad eccezione del 2020 e del 2021, caratterizzati da restrizioni dovute alla pandemia, il numero di matrimoni non era così basso dal 1981 (35’800).
La flessione rispetto al 2023 ha riguardato sia le unioni tra persone di sesso diverso (35’600, -1,1%) che, in misura maggiore, dello stesso sesso (800, -13.6%), come pure le conversioni di unioni domestiche registrate in matrimoni (300, -59,1%).
La tendenza è inversa per i divorzi, che nel 2024 sono stati 16’100, in crescita su base annua del 3,6% (+600). Di questi, 35 riguardavano coppie dello stesso sesso. La durata media di un matrimonio al momento del divorzio è aumentata, passando a 15,8 anni (dato provvisorio).
Infine, i cambiamenti del sesso iscritto nel registro dello stato civile hanno continuato a diminuire. Sono passati da 713 nel 2023 a 521 nel 2024 (-26,9%). Nel 2024 è stato cambiato in 258 casi da “uomo” a “donna” e in 263 da “donna” a “uomo”. Quasi tre quarti delle modifiche hanno riguardato persone dai 15 ai 29 anni e quasi la metà sono state registrate nella regione del Lemano e in quella di Zurigo.

In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.