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Le multe disciplinari, onnipresenti e controverse in Svizzera

poliziotto
Infrazioni al codice stradale ma non solo: il campo d'applicazione delle multe disciplinari in Svizzera è piuttosto vasto. Keystone / Martial Trezzini

Sono molte le infrazioni che possono essere sanzionate nella Confederazione e in caso di ritardo nel pagamento il conto può rapidamente diventare salato

Quaranta franchi per pochi minuti di parcheggio in più. È la brutta sorpresa scoperta da un automobilista ginevrino: “È un po’ un peccato, ero di fretta per un appuntamento”, confida ai microfoni della RTSCollegamento esterno. La multa sul parabrezza simboleggia un sistema di sanzioni particolarmente sviluppato in Svizzera: la multa disciplinare. Parcheggio, rifiuti, infrazioni stradali: questo meccanismo regola una moltitudine di piccoli comportamenti quotidiani. È considerato efficace, ma viene anche criticato per le sue finalità.

A Ginevra, gli agenti della Fondazione dei parcheggi, incaricati del controllo della sosta, possono comminare multe disciplinari che vanno da 40 a 140 franchi.

Nel quartiere delle banche, alcuni utenti prevedono un “budget multe” tra 2000 e i 3000 franchi al mese. Parcheggiano l’auto per l’intera giornata ben sapendo cosa li aspetta. Altri automobilisti corrono invece verso il parchimetro per evitare la stangata.

>>> Il sistema delle multe disciplinari (Basik, RTS, 20.10.2025):

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Rifiuti che possono costare caro

Il campo di applicazione delle multe disciplinari va ben oltre il parcheggio. A Sion, due agenti ausiliari pattugliano la città per controllare le infrazioni legate ai rifiuti. Un sacco ufficiale depositato in strada al di fuori dei giorni di raccolta può costare tra 100 e 150 franchi. Anche questa è considerata una multa disciplinare.

“Siamo obbligati a controllare, perché se non lo facciamo, tutti perderanno la motivazione a fare la raccolta differenziata”, giustifica un agente. In media, vengono multate tra le 300 e le 400 persone all’anno.

In origine, le multe disciplinari riguardavano principalmente la circolazione. Il ventaglio si è ampliato nel 2019. “C’è la tendenza al rigore svizzero, anche nel voler sanzionare comportamenti che non sembrano necessariamente di estrema gravità”, spiega Yvan Jeanneret, professore di diritto penale.

Il rigore svizzero nelle multe

L’importo massimo per infrazione è stato fissato a 300 franchi, con un tetto di 600 franchi in caso di cumulo, senza procedura giudiziaria.

Queste multe, che si tratti di 100 franchi per consumo di cannabis o di 30 franchi per aver percorso una pista ciclabile contromano, sono iscritte nei bilanci cantonali. Contribuiscono a quel rigore svizzero che spinge alla meticolosità, anche nei conti pubblici.

Per la polizia giurassiana, questo sistema rappresenta un guadagno in efficienza. “Limitiamo le incombenze amministrative sia per noi che per la magistratura”, spiega il primo tenente Fleury. Afferma che gli agenti non sono tenuti a rispettare delle quote, ma che vengono comunque tenute statistiche per “apportare correttivi” o “organizzare altre operazioni”. Nel 2024, la polizia giurassiana ha emesso circa 32’000 multe disciplinari, per un totale di 2,2 milioni di franchi.

Il dibattito sulla logica punitiva

La multa disciplinare, che rientra nel diritto penaleCollegamento esterno, si basa su una procedura completamente anonima. Può quindi essere pagata da chiunque, il che solleva alcune domande. Secondo Jeanneret, “lo scopo del diritto penale è punire la persona che ha commesso un’infrazione per evitare che la ripeta. Se si usa il diritto penale non per sanzionare un individuo, ma come strumento per far entrare denaro nelle casse dello Stato, allora non va”.

Quando una multa viene ritenuta ingiustificata, è possibile segnalare l’errore all’autorità competente. Se non viene pagata entro trenta giorni, viene avviato un procedimento penale ordinario e viene notificato un decreto d’accusa. A quel punto è possibile opporsi, ma bisogna mettere in conto spese giudiziarie aggiuntive.

La multa disciplinare incarna un sistema svizzero che persegue con grande rigore anche le piccole infrazioni. Forse troppo.

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